La GdF ha verificato decine di esercizi, trovando 18 lavoratori in nero e beni contraffatti per tutelare la sicurezza dei cittadini.
Latina – Nell’ambito della strategia promossa dal Comando Regionale Lazio di potenziamento dei servizi a tutela della legalità economico-finanziaria nonché della sicurezza dei cittadini durante il periodo delle festività, il Comando provinciale di Latina ha avviato un piano di interventi nei confronti di soggetti e attività operanti in settori particolarmente esposti e connotati da profili di rischio.
In particolare, i target sono stati selezionati in diverse aree della provincia dai competenti reparti territoriali a seguito di mirate analisi di contesto e approfondimenti informativi svolti anche mediante le banche-dati in uso al Corpo e riscontri dinamici sul territorio.
Nel piano di azione, che ha visto l’impiego di oltre 50 militari in forza ai diversi reparti operanti su scala provinciale (Gruppi di Latina e Formia, Compagnie di Fondi e Terracina, Tenenze di Aprilia, Cisterna di Latina e Sabaudia) sono state controllate 49 attività tra esercenti vendita al consumo e prestatori di servizi, gestite sia da italiani sia da operatori di nazionalità straniera (principalmente Bangladesh, Cina, Egitto, India, Pakistan, Romania). In particolare, i controlli hanno interessato varie tipologie di attività economiche, quali il commercio al dettaglio di beni e prodotti di consumo (i cc.dd. “bazar” ed “empori”), minimarket alimentari e di frutta e verdura, autolavaggi, servizi di barberia, commercio di tessuti e prodotti di abbigliamento ed esercizi di bar/ristorazione.
All’esito degli interventi svolti sono state constatate irregolarità in materia di corretta memorizzazione e comunicazione dei corrispettivi nei confronti di 20 esercizi, e l’utilizzo complessivamente di 18 lavoratori tra irregolari e completamente in nero, tutti di nazionalità straniera (Bangladesh, Cina e India), di cui tre completamente privi di documenti e permesso di soggiorno. In alcuni casi, le riscontrate violazioni in materia di corrispettivi, hanno richiesto l’avvio di ulteriori accertamenti al fine di ricostruire l’imponibile complessivamente sottratto all’erario e, per un esercizio, gestito da un soggetto di nazionalità sinica, è stata riscontrata in sede di controllo la mancata trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate per oltre 6 mesi, ancorché in possesso di un registratore formalmente regolare attraverso il quale veniva rilasciato apposito documento apparentemente valido al cliente, così indotto in errore.
Con riguardo alle violazioni alle norme anticontraffazione, a tutela del Made in Italy e in materia di sicurezza prodotti, sono stati sequestrati, nell’ambito dei diversi interventi, oltre 200 capi di abbigliamento recanti griffe contraffatte, 115 consolle e accessori per telefonia privi dei requisiti minimi di sicurezza, oltre 160mila articoli natalizi, tra luminarie, addobbi, decorazioni e circa 8500 giocattoli, tutti in quanto non conformi alle norme in tema di sicurezza o di riconoscimento della provenienza del bene.
I titolari degli esercizi commerciali sono stati segnalati alle competenti autorità e ad oggi sono state elevate, nel complesso, sanzioni amministrative fino a un importo massimo, in totale, di oltre 450.000 euro; i beni e prodotti irregolari sopra indicati sono stati posti sotto sequestro e quindi ritirati dal mercato.