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Consiglio supremo difesa, l’Italia condanna Hamas e invoca diritto umanitario a Gaza

In una nota il Quirinale ha espresso forte preoccupazione per il deterioramento dello scenario sicurezza, violenza politica in aumento.

Roma – Una “preoccupazione forte per l’allarmante ritorno della violenza politica in Europa, testimoniato da diversi gravissimi recenti episodi, come avvenuto in Slovacchia con l’attentato al premier”. Il Quirinale, dopo la riunione del Consiglio Supremo di Difesa fa sapere di aver “passato in rassegna le situazioni di tensione nei Balcani Occidentali e nelle altre aree di crisi, particolarmente quelle del Mediterraneo allargato e del Sahel”. Non solo. Sullo sfondo di uno scenario sicurezza deteriorato, “ha condannato nuovamente l’aggressione del movimento terroristico Hamas a Israele, che ha innescato pericolose spirali di violenza, rischiando di compromettere ogni tentativo di dialogo tra i Paesi della regione”.

Il conflitto a Gaza

Lo scenario che si è delineato, con la reazione militare di Israele e il conseguente impatto sulla popolazione civile, rende sempre più grave la situazione umanitaria nei territori della Striscia di Gaza, con spostamenti forzati di ingenti masse di popolazione in condizioni molto critiche”. Il Quirinale al termine della riunione, rimarca che “la Repubblica italiana è impegnata a contribuire nel fornire aiuto alla popolazione coinvolta, con gli attori istituzionali e della società civile, e invoca l’applicazione del diritto umanitario e in particolare delle Convenzioni di Ginevra relative alla protezione dei malati e dei feriti, del personale medico e degli ospedali”.

Molti i temi sul tappeto: dal deteriorarsi del quadro di sicurezza generale alla necessità di cooperare insieme ai Paesi membri dell’Unione europea e della Nato per stabilizzare l’area del Mediterraneo e per la difesa della pacifica convivenza internazionale. Il sostegno all’Ucraina, la condanna di Hamas e l’importanza di adottare un approccio globale nei confronti dell’Africa grazie al piano Mattei.L ordine del giorno prevedeva l’esame dello stato e dell’evoluzione dei conflitti in corso; della congiuntura internazionale e nelle principali aree di crisi, nonché la valutazione delle possibili ripercussioni sulla sicurezza interna ed esterna e sugli interessi globali dell’Italia, oltre che il tema della governance e architettura di sicurezza delle infrastrutture critiche nazionali.

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