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Confiscati beni per mezzo milione di euro a un imprenditore

La Guardia di Finanza ha confiscato i beni di un imprenditore operante nel settore dell’impiantistica industriale. L’uomo è finito nelle maglie delle Fiamme gialle a seguito dell’operazione Paga Globale.

Parma – Ammontano a 552mila euro i beni confiscati a un imprenditore operante nel settore dell’impiantistica industriale. L’uomo, condannato definitivamente alla reclusione di 3 anni e 11 mesi dalla Corte d’Appello di Bologna, deve infatti rispondere dei reati di frode fiscale e truffa.

Nel 2018 i finanzieri di Fidenza hanno sequestrato i beni nell’ambito dell’operazione Paga globale.  In questa occasione lo Stato ha acquisito due immobili ubicati nelle province di Cosenza e Napoli, oltre a otto auto e motoveicoli, un’imbarcazione, gioielli, rapporti bancari e denaro contante.

La confisca è l’epilogo delle indagini che, coordinate dalla procura della Repubblica, hanno  portato ad aprile 2018 all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 7 persone, tra cui cinque consulenti fiscali e del lavoro, e al sequestro di beni per un totale di circa due milioni di euro.

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L’attività delle Fiamme gialle

Le indagini hanno permesso di scoprire un articolato sistema di frode basato sul ricorso indebito al contratto di solidarietà previsto per le aziende in crisi e all’istituto della malattia.

Nel corso delle attività le Fiamme gialle hanno scoperto che i dipendenti della società coinvolta, seppure formalmente assenti per malattia o in regime di solidarietà, avrebbero continuato a lavorare. In questa maniera avrebbero permesso un indebito risparmio economico ai danni dello Stato, che prendeva in carico le retribuzioni dei lavoratori come previsto dalla norma.

Inoltre, l’accusa ha ipotizzato altre operazioni fraudolente. Attraverso l’annotazione di false fatture e fittizie acquisizioni di rami aziendali, l’azienda avrebbe maturato crediti d’imposta fasulli, poi usati in compensazione per non pagare allo Stato i debiti d’imposta già maturati nel tempo.

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