Confessa il 17enne killer di Santo Romano. Era uscito dal carcere a maggio

I primi guai per droga e resistenza a pubblico ufficiale, ora l’accusa di omicidio. L’arma sarebbe stata acquista in un campo nomadi. Intanto sui social compaiono deliranti post che inneggiano alla violenza.

Napoli – Inizialmente aveva negato ogni responsabilità, il 17enne fermato ieri, sostenendo di non essere coinvolto. Ma nella tarda mattinata di oggi, il giovane ha confessato agli inquirenti di essere stato lui a sparare a Santo Romano, il 19enne ucciso a San Sebastiano nella notte tra venerdì e sabato. Il ragazzo, originario del quartiere Barra a Napoli, ha ammesso il delitto davanti al pubblico ministero della Procura dei Minori.

Le accuse contro di lui comprendono omicidio, porto e detenzione di armi, spari in luogo pubblico e possesso di sostanze stupefacenti, quest’ultime rinvenute all’interno della vettura sequestrata dagli investigatori. Con quell’auto il giovane si era recato sulla scena dello scontro, dove avrebbe poi aperto il fuoco contro Santo Romano, intervenuto per cercare di placare una lite tra coetanei in cui non era coinvolto. Il 17enne ha anche rivelato agli investigatori di aver acquistato l’arma in un campo rom.

Alcuni dei post che inneggiano alla violenza comparsi dopo l’omicidio di Santo Romano

Le indagini dei carabinieri si sono concentrate su di lui grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza situate nei pressi del Municipio di San Sebastiano, incrociate con la testimonianza dell’amico 17enne di Santo Romano, rimasto ferito da uno dei due colpi sparati. Il giovane arrestato, che domani sarà ascoltato per la convalida del fermo, era stato scarcerato dall’Istituto di Pena Minorile di Nisida il 28 maggio scorso, dopo una condanna a un anno e mezzo (pena sospesa) per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

Nella provincia di Napoli, un’altra comunità è scossa dalla tragedia, a meno di due giorni dai funerali di Emanuele Tufano, il 15enne ucciso in una sparatoria tra adolescenti in città. Un lungo elenco di giovani vittime che comprende anche Francesco Pio Maimone, Giovanbattista Cutulo e Giovanni Guarino. L’ultimo nome aggiunto è quello di Santo Romano. Ma il cordoglio evidentemente non è unanime. La Procura dei minori ha infatti diffuso immagini del 17enn e di un amico, postate da altri amici che inneggiano al ragazzo indagato. E che fanno il segno della pistola. Verranno fatti accertamenti su quei post nei quali sono state riconosciute condotte che esaltano l’uso delle armi. Sarà valutata anche la responsabilità dei genitori.

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