L’attivista anti-restrizioni e già candidato sindaco a Varese è stato riconosciuto colpevole di stalking e violenza sessuale. Dopo la sentenza, ha gridato in aula contro la “dittatura democratica”.
Varese – È stato condannato a 11 anni e 3 mesi di carcere dal tribunale di Varese Francesco Tomasella, 39 anni, ex candidato sindaco e noto per le sue posizioni no-vax e contro le restrizioni anti-Covid. La corte lo ha ritenuto colpevole dei reati di stalking e violenza sessuale nei confronti della sua ex compagna, una donna di 56 anni. Tomasella, già balzato agli onori della cronaca nel 2021 per aver organizzato una festa abusiva in pieno lockdown poi svelata da Striscia la Notizia, è attualmente detenuto nel carcere di Pavia.
Una condanna pesante e le urla contro la “dittatura”
All’uscita dall’aula Tomasella ha urlato contro la “dittatura democratica”, definendosi un “prigioniero politico” e venendo allontanato dalla polizia giudiziaria. Durante il processo, non ha mai smesso di accusare lo Stato e la magistratura, sposando una retorica complottista già nota ai tempi della pandemia, quando si era distinto per manifestazioni e proclami no-vax.
L’accusa: “Violenza e controllo totale”
Secondo quanto ricostruito dalla pubblica accusa, rappresentata dalla pm Claudia Maria Contini, la relazione tra Tomasella e la donna, iniziata nel marzo 2020, si sarebbe rapidamente trasformata in un incubo fatto di violenza psicologica, controllo ossessivo e coercizione sessuale. La vittima, in aula, ha dichiarato: “Ho lucidamente pensato che sarei morta. Che non sarei arrivata al mattino del giorno dopo e che le mie figlie sarebbero rimaste orfane”.
Tomasella era stato arrestato il 14 maggio 2024, dopo mesi di indagini e intercettazioni in cui si sentiva l’uomo pronunciare frasi come “Nel Medioevo saresti finita al rogo” e “Hai lasciato l’anima al diavolo”.
La voce della vittima: “La denuncia è il primo passo”
Dopo la sentenza di condanna, la donna ha affidato un messaggio alla sua legale Chiara Di Giovanni, ringraziando i giudici per aver compreso la sua storia: “La mia fragilità è stata conseguenza della violenza subita. Ho avuto bisogno di tempo e supporto per riconoscerla e denunciarla. Sono grata a me stessa di aver trovato la forza di farlo. Voglio dire alle donne che la denuncia è il primo passo per ridare valore a sé stesse”.
La difesa: “Sorpresi, ricorreremo in appello”
Gli avvocati di Tomasella, Nicola Giannantoni e Andrea Brenna, hanno espresso dissenso rispetto alla sentenza, pur dichiarando di rispettarla: “Siamo sorpresi dalla decisione, che non condividiamo. Attendiamo le motivazioni per valutare l’appello. Chiederemo anche un’attenuazione delle misure cautelari”.
Dalla politica alla cronaca nera
Francesco Tomasella si era candidato come sindaco di Varese nel 2021 con una lista civica no-vax, ottenendo 260 voti e rimanendo fuori dal consiglio comunale. La sua figura è sempre stata controversa, alimentata da un’attitudine provocatoria e da teorie complottiste. Anche durante la pandemia, Tomasella era noto per attacchi alla stampa, salvo poi inviare lettere ai giornali dopo l’arresto.