La deputata di Fratelli d’Italia: “La prima richiesta è rimasta inevasa per ben tre mesi”. Fazzolari: “Stanno emergendo cose scandalose”.
Roma – “Da fonti stampa si apprende dell’esistenza di procedimenti pendenti dinanzi alla Procura della Capitale su temi che interessano la commissione parlamentare di inchiesta sul Covid. Tuttavia non sembra esserci traccia di questi procedimenti tra i documenti che la procura di Roma ha trasmesso alla commissione stessa”. In una nota la deputata Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Covid, ricorda che “la prima richiesta di ricevere tutti gli atti delle inchieste giudiziarie aventi ad oggetto il Covid è rimasta inevasa per ben tre mesi e solo a seguito del giusto richiamo del presidente della commissione sono arrivati alcuni documenti del tutto parziali”.
E ancora, la deputata di FdI aggiunge che “solo a fronte di un sollecito, la Procura ha fornito ulteriori documenti. Secondo notizie ultime ci sarebbero però altri fascicoli che non ci risulta siano stati spediti alla commissione. Un fatto che non può passare inosservato e che richiede a giudizio di Fratelli d’Italia un terzo sollecito alla Procura di Roma. La commissione deve ottenere tutto ciò che è necessario per svolgere compiutamente la funzione costituzionale che le compete. Stiamo parlando di fascicoli importanti: secondo
quanto si legge contengono atti tra i quali intercettazioni telefoniche che potrebbero rappresentare elementi di indagine rilevanti, che invitiamo pertanto a mantenere integri e disponibili e a non distruggerli, sperando non lo siano stati nelle more delle richieste della commissione”.
Buonguerrieri conclude: “Continueremo a lavorare nella esclusiva e suprema volontà di fare luce su una
stagione costellata di troppe ombre. Nel farlo, deve essere chiaro che non guarderemo in faccia a nessuno”. Dalla Commissione parlamentare Covid “stanno emergendo cose scandalose, e la più scandalosa è che i grandi media non stiano dando risalto a quanto sta emergendo”, ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari. “Sull’acquisto delle famose mascherine stanno emergendo delle cose gravissime” anche “di rilievo penale. In sostanza, delle grandi e
affermate aziende, con fatturati plurimilionari, che potevano gestire una situazione di questo genere sono state escluse dalla possibilità di importare mascherine”.
La Procura di Roma “ha riconosciuto un danno a una di queste società e ha condannato la Presidenza del Consiglio a pagare 203 milioni di euro di danni. Nel frattempo, invece, venivano fatte importare miliardi di euro di mascherine a società create il giorno prima da soggetti che non avevano mai fatto impresa, trasportando mascherine con certificazioni false”, ha concluso l’esponente di Fratelli d’Italia.