Il governatore pugliese aveva definito l’audizione inopportuna in un momento delicato per il Consiglio. La Commissione non ci sta.
“Contrariamente a quanto afferma, Lei non è, in realtà, disponibile ad essere audito dalla Commissione parlamentare antimafia”. Lo scrive la presidente della Commissione, Chiara Colosimo, in una lettera al presidente della Regione Puglia. Nel replicare alle lettere con cui Emiliano aveva comunicato di non poter essere sentito nelle date proposte dall’Antimafia, la presidente ricorda che la Commissione “procede alle indagini con gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria e volendo con le stesse modalità. Auspico quindi, confidando in un suo responsabile ripensamento – scrive Colosimo a Emiliano – che voglia rendere vana questa dannosa polemica per le istituzioni”.
La presidente dell’Antimafia evidenzia che le lettere del presidente pugliese si discostano dalla “prassi consolidata” per concordare le date di audizione, e commenta: “Quindi prendo atto che semplicemente Lei intende scegliere la data della Sua audizione compatibilmente con le Sue esigenze politiche”. Colosimo va dunque all’attacco sul “tentativo” di Emiliano di attendere la mozione di sfiducia del centrodestra in Consiglio prima di andare in audizione in Antimafia sottolineando che non fosse opportuno.
Il governatore lo metteva nero su bianco in una lettera non priva di conseguenze perché la Commissione Antimafia vuole ascoltarlo in merito alle vicende e alle inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose nel territorio pugliese e in particolare a Bari. Vicende che hanno portato il Viminale a inviare una Commissione per verificare la sussistenza di questi intrecci. Da quel momento è iniziato un braccio di ferro con la Commissione Antimafia e il caso è diventato motivo di ulteriore scontro politico.