Il calendario del consumo di droga in città nei dati analizzati dall’Istituto Mario Negri: nei fine settimana i picchi di Mdma e cocaina, mentre cannabis e “fumo” trionfano nei giorni feriali.
Milano – Più cocaina che “fumo” nel weekend, sabato invece fiumi di ecstasy. E’ questo il calendario dello “sballo” milanese, fedelmente testimoniato dalle acque reflue analizzate dall’Istituto Mario Negri nell’ambito di un progetto gestito dal gruppo europeo SCORE (Sewage Analysis CORe group Europe) in collaborazione con l’Agenzia Europea per il Monitoraggio delle Dipendenze (EMCDDA) che sta monitorando la situazione in 112 città europee tra le quali, appunto, anche il capoluogo lombardo..
A riportare i risultati della ricerca è il Corriere della Sera, che evidenzia come in base ai dati raccolti i milanesi consumerebbero cocaina soprattutto dal giovedì al sabato, ossia nel fine settimana. Al contrario, l’uso di cannabis tende a diminuire nel weekend, per riprendere con l’inizio della settimana. Il sabato, infine, è anche il giorno in cui si registra il picco di assunzione di mdma (ecstasy). E come trend annuale, nel 2023 si è registrato un ulteriore incremento nell’uso di droghe, dopo il calo che si verificò nel 2020 a causa della pandemia di Covid.
Dai residui di stupefacenti presenti nelle acque è possibile calcolare il consumo di droghe nelle 24 ore precedenti alla raccolta del campione. Le quantità rilevate sarebbero le seguenti: «Per la cocaina si va dai 350 ai 400 milligrammi al giorno ogni mille abitanti, per la cannabis dai 50 ai 60. Le metamfetamine si aggirano attorno ai 15 milligrammi di media, l’mdma tocca i 25 milligrammi il sabato. Dal 2023, viene monitorata tra le varie sostanze la ketamina, farmaco anestetico che viene però usato anche a scopo ricreativo: secondo i dati, se ne trovano dai 20 ai 30 grammi al giorno, sempre ogni mille residenti».
I dati emersi possono essere confrontati con quelli di altre città europee. Per quanto riguarda la cocaina, i residui presenti nelle acque reflue si confermano più elevati nelle città dell’Europa occidentale e meridionale (in particolare in Belgio, nei Paesi Bassi, e Spagna), ma viene rilevata anche nella maggior parte delle città dell’Europa orientale dove sono state rilevati aumenti. Nel complesso, più della metà delle città con dati relativi al 2022 e al 2023 ha registrato un aumento dei consumi di cocaina.
Quanto alla Metanfetamina, generalmente ritrovata in Repubblica Ceca e Slovacchia, è ora presente anche in Belgio, nella parte orientale della Germania, in Spagna, a Cipro, nei Paesi Bassi e in Turchia e in diversi paesi del l’Europa settentrionale (ad es. Danimarca, Lituania, Finlandia e Norvegia). Delle 67 città con dati per il 2022 e il 2023, più della metà hanno riferito una diminuzione dei residui, 15 un aumento e 13 una situazione stabile. Le due città con le rilevazioni maggiori sono tutte situate nella Repubblica Ceca, seguite da città in Germania, Slovacchia e Turchia.
Il livello dei residui di anfetamine, invece, risulta vario nei diversi paesi, con i carichi più elevati nelle città del nord e dell’est Europa (Belgio, Germania, Paesi Bassi, Finlandia e Svezia) e livelli molto più bassi nelle città del sud, sebbene i dati recenti mostrino un leggero aumento in Spagna e Cipro.
Per quanto riguarda l’MDMA o ecstasy, i dati mostrano un trend generale di aumento. Delle 69 città con dati per il 2022 e 2023, 42 riferiscono un aumento dei residui (soprattutto nel nord Europa), 16 una diminuzione (soprattutto nel centro e sud Europa) e 11 una situazione stabile. I livelli più elevati sono stati trovati in Belgio, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Francia.
Particolare è il caso della ketamina, farmaco anestetico usato illegalmente per scopi ricreativi incluso per la prima volta nello studio del 2022. Anche quest’anno si riportano i livelli di consumo di ketamina e si osserva un generale trend di aumento in più della metà delle città monitorate. Delle 22 città dati per il 2022 e 2023, 12 riferiscono un aumento dei residui, 8 una situazione stabile, e 2 una diminuzione. I livelli più elevati sono stati trovati nelle acque reflue in Belgio, Spagna, Francia e Paesi Bassi.
Per la cannabis, infine, i più alti carichi di THC-COOH, il metabolita della cannabis, sono stati trovati nelle città dell’Europa occidentale e meridionale, in particolare nella Repubblica Ceca, Spagna, Paesi Bassi e Slovenia.