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Class action di Adusbef contro extraprofitti delle banche al Tribunale delle Imprese

Secondo l’associazione gli istituti scoppiano di utili, mentre le famiglie non riescono a pagare e così perdono le case all’asta”.

Milano – L’Adusbef ha promosso una class action davanti al Tribunale delle imprese meneghino contro gli
“extraprofitti bancari” legati a quelli che l’associazione definisce “tassi asimmetrici”, significativamente differenti tra depositi (in media dello 0,35% calcola la stessa Adusbef) e prestiti (pari al 4,9% e circa al 6% sui mutui a tasso variabile nel 2023). L’obiettivo è “imporre alle banche di adeguare i tassi ad ogni manovra Bce sul costo del denaro, con la finalità di far dichiarare nulli i contratti bancari asimmetrici in applicazione del Testo Unico della legge bancaria”.

L’associazione sottolinea infatti che al quarto comma dell’articolo 11 il testo recita che “le variazioni dei tassi di interesse adottate in previsione o in conseguenza di decisioni di politica monetaria riguardano contestualmente sia i tassi debitori che quelli creditori, e si applicano con modalità tali da non recare pregiudizio al cliente”. Secondo l’Adusbef, che presenterà l’azione collettiva il 6 giugno, “le banche scoppiano di utili (43 miliardi di euro nel biennio 2022/23), elargendo decine di miliardi di euro di dividendi ai loro azionisti, mentre decine di migliaia di famiglie, impossibilitate a pagare le rate, quasi raddoppiate dei mutui, costati oltre 33 miliardi in più nel 2023, perdono le case mandate all’asta dalle banche”.

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