Anziana scomparsa nel Veronese, nuovi accertamenti del Ris nell’abitazione

Di Clara Rossignoli, residente a Porto di Legnago, si sono perse le tracce l’8 aprile. Il nipote e l’ex compagna indagati per omicidio e occultamento di cadavere.

Porto di Legnago (Verona) – A un mese e mezzo dalla misteriosa scomparsa di Clara Rossignoli, la 79enne residente a Porto di Legnago, le indagini dei carabinieri del RIS e dei vigili del fuoco si intensificano, con nuovi accertamenti che riportano l’attenzione sull’abitazione della donna.

La traccia di sangue sul furgone

Gli investigatori si sono concentrati sul camino della casa in via Cristani, un elemento che potrebbe rivelare tracce cruciali per ricostruire il destino dell’anziana. Parallelamente, le indagini si concentrano su un altro elemento cruciale: due tracce biologiche, di cui una ematica, rinvenute all’interno di un furgone appartenente a un amico di Erica Chiarion, ex compagna di Mattia Nascimben, nipote di Clara Rossignoli. nipote di Clara Rossignoli. Le tracce biologiche sono state inviate al laboratorio per un confronto con il DNA della donna scomparsa, un passaggio che potrebbe rappresentare una svolta decisiva.

Clara Rossignoli scomparsa tra l’8 e il 9 aprile

Clara Rossignoli è scomparsa tra l’8 e il 9 aprile 2025. La denuncia della sua sparizione, formalizzata dalla figlia Marta Nardo il 14 aprile, è arrivata con un ritardo che ha complicato le indagini iniziali. Da allora, le ricerche si sono concentrate su un’ampia area del territorio veronese, includendo il fiume Adige e le sue sponde, senza però produrre risultati concreti. La Procura di Verona, inizialmente orientata verso l’ipotesi di istigazione al suicidio, ha virato verso accuse più gravi: omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, con il nipote Mattia Nascimben e la sua ex compagna Erica Chiarion iscritti nel registro degli indagati.

Il nipote e l’ex compagna indagati

Mattia Nascimben, 37 anni, ed Erica Chiarion convivevano con Clara nella sua abitazione e le loro versioni dei fatti, rese durante gli interrogatori del 17 maggio, presentano incongruenze significative. Nascimben ha dichiarato di aver visto la nonna per l’ultima volta l’11 aprile, ma testimoni e indagini tecniche collocano la scomparsa di Clara tra l’8 e il 9 aprile, con il suo cellulare spento dal 9 aprile e nessun movimento sul suo conto corrente da quella data.

La lite, i vicini e una convivenza conflittuale

Un altro elemento di tensione è emerso dalle testimonianze dei vicini, che hanno riferito di un rapporto conflittuale tra Clara e i due conviventi. La donna, descritta come una persona attiva e benvoluta, viveva isolata in una stanza separata, e i dissidi familiari erano noti nel quartiere. La sera dell’8 aprile, un litigio acceso, confermato da un vicino, avrebbe riguardato il distacco dell’elettricità, con Clara costretta a chiedere candele per illuminare la casa. Queste dinamiche, unite al ritardo nella denuncia della scomparsa, hanno alimentato i sospetti degli inquirenti.

Il camino al centro delle indagini

Gli ultimi accertamenti hanno visto i Carabinieri del RIS, supportati dai Vigili del Fuoco, concentrarsi sul camino dell’abitazione di via Cristani. Questo elemento, finora poco considerato, potrebbe celare residui utili per estrapolare un profilo DNA, fondamentale per confermare o smentire la presenza di Clara Rossignoli in un contesto di violenza. Secondo fonti vicine all’inchiesta, il camino rappresenta un punto di interesse per la sua capacità di distruggere o alterare prove, come resti biologici o oggetti personali. Gli esperti del RIS stanno impiegando tecniche avanzate, tra cui l’analisi forense di residui carboniosi e la ricerca di microtracce, per verificare se il camino sia stato usato dopo la scomparsa di Clara.

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