Le accuse: tortura, lesioni, falso in atto pubblico e abuso del ruolo, per presunti maltrattamenti nei confronti di trattenuti in custodia.
Verona – La Procura di Verona ha depositato l’atto di conclusione delle indagini che riguardano 18 agenti della Questura, accusati a vario titolo di tortura, lesioni, falso in atto pubblico e abuso del ruolo, per presunti maltrattamenti nei confronti di indagati che erano trattenuti in loro custodia, in particolare tossicodipendenti o stranieri senza fissa dimora. E’ l’esito finale dell’indagine che aveva portato, nel giugno dello scorso anno, all’arresto di cinque poliziotti, reputati il gruppo responsabile dei pestaggi in Questura, e al coinvolgimento di altri 17 che sarebbero rimasti in silenzio di fronte alle violenze.
Tra gli indagati per tortura vi sono Filippo Failla Rifici, Roberto Da Rold e un agente non più in servizio. Altri due indagati, Loris Colpini e Alessandro Migliore, sono già sotto processo con giudizio immediato. Mentre i sostituti procuratori Carlo Boranga e Chiara Bisso hanno escluso dall’elenco Federico Tomaselli, la cui posizione – come quella di un altro poliziotto – è mutata e preluderebbe all’archiviazione. Per l’accusa, le persone fermate e poi condotte in Questura sarebbero state sottoposte a comportamenti degradanti come botte e umiliazioni oltre all’uso non giustificato della forza.
Inizialmente nel registro degli indagati erano state iscritte 22 persone, di cui 17 accusate di non aver impedito le violenze.