“Chico Forti barattato con gli assassini di Cerciello?”: pressing di Unarma sul governo

Il sindacato dei carabinieri attacca la premier su un presunto scambio: “Non fateci vergognare di essere uomini dello Stato”.

Roma – Il sindacato Unarma dei carabinieri attacca frontalmente Giorgia Meloni accusando la presidente del Consiglio di aver barattato il rientro di Chico Forti dagli Usa con la liberazione di Elder e Hjorth, i due assassini statunitensi che hanno accoltellato il vicebrigadiere Mario Cerciello Riega. Ma il comunicato del sindacato punta tutto sull’argomento della colpevolezza di Forti. “I due assassini del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega hanno ricevuto uno sconto di pena”, dice il sindacato dei carabinieri, sottolineando che in particolare, “Gabriel Christian Natale Hjorth potrà scontare gli arresti domiciliari in una casa a Fregene e non possiamo escludere, in un futuro prossimo, il trasferimento in Usa e la liberazione dei due assassini”.

“Non vogliamo credere – insiste Unarma – che il rientro in Italia di Chico Forti, considerato un truffatore e un omicida negli Stati Uniti, sia stato barattato, per oscure convenienze politiche con il sangue versato da un servitore dello Stato”. E così chiede al Governo di “fare chiarezza su questa vicenda e di smentire qualsiasi ipotesi di scambio di prigionieri che possa macchiare la memoria di un valoroso servitore dello Stato. Non fateci vergognare di essere uomini dello Stato. La giustizia deve prevalere e l’assassinio del vicebrigadiere Cerciello Rega non deve essere dimenticato né sminuito”, conclude il sindacato. 

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