Chef ucciso in Sardegna: condannato a 23 anni il panettiere-killer

A scatenare la furia omicida sarebbe stata la presunta relazione tra la vittima e una dipendente, Marinella Atzori, all’epoca moglie di Brancasi. 

Cagliari – Alessio Madeddu era diventato famoso per aver partecipato a “4 Ristoranti” la trasmissione di Alessandro Borghese. Il 28 ottobre 2021 lo chef pescatore di Teulada, 52 anni, assurto ai fasti televisivi, era stato ucciso a coltellate davanti al suo locale di Porto Budello da Angelo Brancasi, panettiere, la cui furia omicida sarebbe stata armata dalla gelosia nei confronti della vittima per una presunta relazione clandestina tra Madeddu e la compagna di Brancasi, Marinella Atzori, allora dipendente del ristorante. La colpevolezza del panettiere è stata ora sancita dalla Corte d’assise di Cagliari che ha condannato l’imputato a 23 anni di carcere.

Accecato dalla gelosia, Brancasi aveva anche scagliato una pietra contro Madeddu e ne aveva poi travolto il corpo con l’auto. Per lui la Procura aveva chiesto ventisette anni, ma la pena è stata ridotta in seguito all’accoglimento delle attenuanti generiche. Il panettiere, infatti, aveva immediatamente confessato l’omicidio e il suo avvocato accettato che tutto il fascicolo preparato dal pubblico ministero fosse ammesso al dibattito. In aula alla lettura della sentenza era presente anche la figlia di Madeddu, che da oltre un anno ha riaperto il ristorante dello chef a Teulada, nel sud Sardegna. Nelle more della sentenza, alla famiglia della vittima è stato riconosciuto un indennizzo di 140mila euro.

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