Anton Ciurciumel, 24 anni, con tre complici aveva tentato di svaligiare un appartamento. La guardia giurata Antonio Micarelli è indagato per omicidio volontario.
Roma – Un colpo di pistola, ma letale: entrato dalla fronte ed uscito dalla nuca. È questa la traiettoria del proiettile che ha colpito Anton Ciurciumel, 24 anni, sparato da Antonio Micarelli, guardia giurata di 57 anni, ora indagato per omicidio volontario. L’autopsia, effettuata ieri, ha confermato che il colpo è stato frontale e non alle spalle. I risultati definitivi saranno depositati entro 90 giorni, salvo proroghe.
La vicenda si è svolta la sera del 6 febbraio in via Cassia 1004, nei pressi del Grande Raccordo Anulare. Intorno alle 19, una banda composta da quattro ladri si è introdotta nell’abitazione di un medico per forzare una cassaforte. All’interno hanno trovato un’anziana ospite del proprietario, che è stata immobilizzata e aggredita. Dopo il fallito tentativo di aprire la cassaforte, i malviventi si sono dati alla fuga.
Durante la corsa per allontanarsi dal luogo del crimine, i ladri si sono imbattuti in Micarelli, residente nel complesso e guardia giurata. Resta da chiarire se siano stati loro ad attaccarlo, costringendolo a reagire, o se sia stato il vigilante a estrarre l’arma con l’intento di colpire. Questo è il nodo centrale dell’indagine condotta dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal pm Fabio Santoni.
Quel che è certo è che Micarelli ha sparato un colpo alla testa di Ciurciumel, il quale è crollato nel cortile del residence adiacente, denominato “L’Olivo”. Al momento, non è ancora possibile determinare con precisione la distanza tra il vigilante e la vittima al momento dello sparo. Inoltre, resta da chiarire la sequenza dei dieci colpi esplosi, per stabilire quando esattamente il colpo mortale sia stato sparato.
Micarelli, assistito dagli avvocati Valerio Orlandi e Pietro Pomanti, verrà interrogato nelle prossime ore. Tuttavia, un ruolo cruciale nelle indagini potrebbe essere svolto dai tre complici di Ciurciumel, che sono riusciti a fuggire e di cui al momento non vi è traccia. “Costituitevi, siete gli unici che possono raccontare cosa è realmente accaduto” è l’appello disperato di Anna, compagna della vittima, assistita dall’avvocato Vincenzo Morelli.