Il richiamo della prima presidente della Corte di Cassazione a Scandicci alla cerimonia della scuola superiore della magistratura.
Firenze – “Mi auguro che questo patrimonio comune di valori, oggetto di approfondimento grazie all’opera sapiente e attenta della Scuola della magistratura, possa essere condiviso in un clima rinnovato, improntato al rispetto reciproco tra le varie istituzioni dello Stato, a pacatezza, equilibrio, disponibilità effettiva ad ascoltare le ragioni altrui”. Lo ha detto la prima presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano, intervenendo a Scandicci alla cerimonia d’inaugurazione dei corsi dei magistrati ordinari in tirocinio e dell’anno formativo 2025 della scuola superiore della magistratura. Il clima è tutt’altro che disteso, con lo scontro il corso tra magistratura e politica sul caso Almasri.
Ma dalla prima presidente arriva il richiamo a quel rispetto che deve essere alla base della vita democratica e istituzionale. Cassano sottolinea che “la formazione riveste un ruolo centrale nell’assetto costituzionale. Un rafforzamento della legittimazione del lavoro dei magistrati può venire solo da un’ampia e rigorosa preparazione professionale, intesa come comunicazione organizzata di conoscenze teoriche, pratiche, deontologiche che si aggiungono a quelle fornite dal concreto operare. Senza di essa, l’indipendenza sancita dalla Costituzione diventerebbe un privilegio“.
“Occorre essere consapevoli che il ruolo del giurista oggi è mutato, e che l’attività dell’interprete, tra cui il magistrato ma non solo il magistrato, assume un ruolo centrale e preponderante per effetto di una pluralità di fattori”, ha sottolineato ancora. Presente alla cerimonia anche il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, secondo cui la complessità del mondo attuale “ha accresciuto l’esposizione politico istituzionale della magistratura per i margini teorici di incertezza che caratterizzano la sua azione di risoluzione dei conflitti”, ma si tratta di “un’esposizione comunque nociva, proprio perché mette a rischio la percezione di imparzialità della magistratura e la conseguente fiducia che in essa si deve nutrire”.
“Una esposizione dovuta principalmente alle trasformazioni del diritto, più che a singole e contingenti deviazioni – ha aggiunto Pinelli – che deve essere superata e che può superarsi solo attraverso strumenti di riduzione della complessità”, e “tutto ciò impone l’acquisizione non solo di una ancor più solida preparazione tecnico giuridica, ma anche di un’accresciuta consapevolezza critica del ruolo e degli effetti del proprio agire”. Presente anche il capo dello Stato. Per Sergio Mattarella si tratta di un ritorno alla Scuola, oggi presieduta da Silvana Sciarra. La prima volta risale a dieci anni fa, quando raggiunse l’istituto viaggiando anche in tramvia