Caso Visibilia: Daniela Santanchè rinviata a giudizio, va a processo il 20 marzo

Decisione del gup di Milano: l’accusa è di concorso in falso in bilancio, in relazione alle comunicazioni sociali tra il 2016 e il 2022.

Milano – La gup di Milano Anna Magelli ha rinviato a giudizio la ministra del Turismo Daniela Santanché
per l’accusa di concorso in falso in bilancio relativa alle comunicazioni sociali di Visibilia tra il 2016 e il 2022. Il processo comincerà il 20 marzo davanti al Tribunale di Milano. La Procura di Milano contesta agli indagati, tra cui Santanché, che tra il novembre 2014 e il dicembre 2021 fu consigliera, poi ad, presidente e “soggetto economico di riferimento del gruppo”, di avere, “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, ciascuno in ragione delle cariche rivestite”, “consapevolmente” esposto dati falsi nei bilanci tra il 2016 e il 2022.

Nell’atto di chiusura delle indagini si legge che le presunte false comunicazioni sociali sarebbero servite a “conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto”, cioé la “prosecuzione dell’attività di impresa nascondendo al pubblico le perdite, evitando sia la necessaria costosa ricapitalizzazione, sia la gestione meramente ‘conservativa’”. In questo modo, è la tesi dei pm, avrebbero ottenuto “liquidità mediante l’emissione di prestiti obbligazionari convertibili”, il “mantenimento dei rapporti contrattuali, bancari e finanziari” e “il “mantenimento della quotazione”.

L’indagine era partita dopo la segnalazione di alcuni soci di minoranza, tra cui l’imprenditore Giuseppe
Zeno,
parte civile insieme ad altri due piccoli azionisti, che avevano denunciato irregolarità nella gestione della società.

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