Caso Sangiuliano: perquisizione e sequestro del cellulare per Maria Rosaria Boccia

Dopo la denuncia dell’ex ministro, i carabinieri su delega della Procura di Roma si sono recati nell’abitazione della donna a Pompei.

Roma – Perquisizione domiciliare e sequestro del telefono cellulare per Maria Rosaria Boccia, che è sul registro degli indagati della Procura capitolina. Un atto che punta all’acquisizione di materiale informatico nei confronti dell’imprenditrice campana dopo la denuncia dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. L’attività istruttoria, anticipata da ‘Dagospia’, è stata confermata all’Ansa ed è stata svolta dai Carabinieri del nucleo investigativo di Roma. L’esposto depositato da Sangiuliano ripercorre la storia con Boccia e ipotizza la tentata estorsione.

Ecco perché i magistrati passeranno al setaccio lo smartphone della donna. I carabinieri del Nucleo investigativo della Capitale, su delega della procura, si sono recati a Pompei dove hanno acquisito il cellulare della donna e altri supporti informatici. I magistrati vogliono stabilire se l’ex ministro è stato in qualche modo ricattato dalla donna. Per il legale di Sangiuliano, Silverio Sica, è “innegabile che l’ex ministro Sangiuliano sia stato oggetto di pressioni illecite da parte della dottoressa Boccia che, a mio modo di vedere – ma la decisione spetterà ai magistrati – prefigurano il reato di tentata estorsione”. 

Maria Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano

Sulla denuncia contro Boccia il legale aveva sottolineato di essere a lavoro per allegare all’esposto anche una serie di documenti che dimostrato l’assoluta correttezza della condotta del mio assistito. Nell’atto che metteremo a disposizione dei pm forniremo una ricostruzione cronologica e dettagliata di questa vicenda che è e resta privatissima”. In parallelo sulla vicenda c’è l’indagine aperta dalla Procura sul caso Sangiuliano e anche quella della Corte dei Conti. I reati ipotizzati dai magistrati capitolini nei suoi confronti sono quelli di peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio. Come da protocollo, il fascicolo è stato trasmesso al tribunale dei ministri, considerando la carica ricoperta fino a pochi giorni fa da Sangiuliano.

Anche la Corte dei Conti vuole vederci chiaro e verificare tutti gli eventuali profili erariali. Sulla vicenda viene tenuta la massima riservatezza. I magistrati contabili verificheranno eventuali profili di danno erariale legati all’uso di denaro pubblico: sotto la lente le spese per le trasferte di viaggio in cui è coinvolta Boccia.

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