Il titolare non aveva mai comunicato all’autorità di pubblica sicurezza i visitatori in entrata e in uscita dal B&B.
Roma – Spunta un’altra casa “fantasma” a due passi dal cuore dell’area di massima sicurezza che, nelle ultime ore, fa da collettore a centinaia di migliaia di fedeli e pellegrini.
La discovery della “Ghost house” è stata possibile grazie alla battente attività della Polizia Amministrativa della Questura di Roma, in particolare rivolta ai luoghi “vaticani”. A finire sotto la lente di ingrandimento è stata una struttura ricettiva in via Borgo Vittorio.
L’appartamento era conosciuto e reso accessibile ai suoi ospiti on-line, ma era visitato in modalità “ghost”. In violazione della normativa di settore, infatti, il titolare gestiva i check-in e i check-out tramite applicazione informatica, con cui forniva ai suoi ospiti ogni dettaglio utile circa le modalità di accesso alla struttura, precludendo di fatto la tracciabilità dei transiti da parte dell’ufficio preposto della Questura.
Dall’avvio dell’attività, infatti, il titolare non aveva mai comunicato all’Autorità di pubblica sicurezza, tramite l’apposito portale “Alloggiati web” in uso alla Polizia di Stato, i visitatori in entrata e in uscita dal B&B.
Da oggi, resterà chiuso per i prossimi otto giorni su ordine del Questore di Roma.
Così, ancora un’altra tessera di un mosaico “sommerso” del comparto recettivo della Capitale è “emersa” e ricondotta nella cornice della legalità, in un’azione articolata che non ammette battute d’arresto e che non tralascia alcuna competenza affidata alle Forze dell’ordine, impegnate, in una logica di sistema, ormai da mesi, per garantire la sicurezza degli eventi giubilari e, nelle ultime settimane, di tutti i riti connessi alla nomina del nuovo Pontefice.