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Loris Andrea Stival

“Caro Loris, oggi saresti diventato maggiorenne… ma posso solo immaginarlo”

Il padre del bimbo di 8 anni ucciso nel 2014 scrive una toccante lettera nel giorno del 18° compleanno del figlio. Per l’omicidio la madre è stata condannata a 30 anni.

Ragusa – “Ciao Loris, oggi saresti diventato maggiorenne, un’età importante, tanto desiderata da piccoli, un traguardo per tante nuove cose, come la patente, l’auto…ma, purtroppo, posso solamente pensarlo e immaginarlo”. Inizia così la lettera scritta a lasicilia.it da Andrea Stival, il padre di Lorys Andrea – per tutti Loris -, che oggi avrebbe compiuto 18 anni. Un traguardo che il bambino di Santa Croce Camerina, nel Ragusano, non ha mai raggiunto perché fu ucciso il 29 novembre 2014, quando aveva soltanto 8 anni, dalla madre Veronica Panarello. La donna è stata condannata in via definitiva a 30 anni di reclusione per omicidio e occultamento di cadavere.

“Il mio pensiero – aggiunge il padre nella lettera pubblicata sul sito del quotidiano – è sempre vivo anche se lo so che non ci sei più, ma voglio ricordarti sempre con il tuo sorriso di quando giocavamo insieme. In questo tuo giorno di compleanno, io insieme al tuo fratellino ci soffermeremo a guardare il cielo così da poter vedere brillare tutte le stelle e dico tutte, perché ne sono certo che da lassù starai festeggiando insieme ai tuoi amici angeli. Tra una lacrima e un sorriso. Buona compleanno Loris”.

Loris fu strangolato tra le 8:30 e le 10 del giorno della scomparsa con delle fascette di plastica nella casa di famiglia a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Il corpo fu poi ritrovato nel pomeriggio da un pensionato cacciatore in un canalone nei pressi del Mulino Vecchio, nell’estrema periferia del paese.

La donna disse di averlo portato a scuola quella mattina, ma il bimbo non vi giunse mai. La sua versione fu smentita dai video di telecamere di sorveglianza. In seguito la madre cambiò poi più volte versione – cercando anche di coinvolgere il nonno paterno del bimbo, Andrea Stival – proclamandosi sempre innocente.

Il 17 ottobre 2016, al termine del processo con rito abbreviato condizionato a perizia psichiatrica, Veronica Panarello venne condannata a 30 anni di reclusione per omicidio, condanna confermata il 5 luglio 2018 dalla Corte d’assise d’appello di Catania e poi il 21 novembre 2019 dalla Corte suprema di cassazione. Il 17 ottobre 2023 la Corte d’appello di Catania ha anche confermato la condanna di Veronica Panarello a due anni per calunnia e diffamazione nei confronti del suocero, emessa in primo grado dal Tribunale di Ragusa il 17 settembre 2021.

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