Criticità strutturali, mancanza di personale sanitario e dotazioni inutilizzate: la Procura sollecita misure immediate per la salute dei detenuti.
Napoli – La Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli ha inviato una nota formale a numerosi enti e istituzioni – tra cui il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, l’ARAN, i Consigli degli Ordini dei Medici e degli Psicologi, il Direttore dell’ASL Napoli 1, nonché i Garanti dei diritti dei detenuti – per segnalare gravi criticità sanitarie all’interno degli istituti penitenziari del distretto partenopeo.
Nello specifico, la Procura pone l’attenzione sulle condizioni delle strutture di Poggioreale “Giuseppe Salvia”, Secondigliano “Pasquale Mandato” e l’Istituto Penale Minorile di Nisida, evidenziando problematiche strutturali, carenze di personale sanitario e attrezzature mediche inutilizzate.
Salute mentale, telemedicina e incentivi: le proposte della Procura
Nel documento, si sottolinea l’urgenza di un intervento sistemico volto a migliorare la sicurezza e il diritto alla salute dei detenuti, ritenuto un nodo centrale per la gestione del sistema carcerario. Tra le proposte avanzate dalla Procura, figurano:
- Riduzione della popolazione carceraria entro i limiti della capienza effettiva.
- Adeguamento delle strutture sanitarie all’interno degli istituti.
- Incentivi contrattuali per il personale medico e sanitario, con riconoscimento delle carceri come sedi disagiate.
- Creazione di un presidio sanitario permanente per la cura della salute mentale.
- Introduzione della telemedicina nei contesti penitenziari.
- Migliore comunicazione tra le istituzioni coinvolte (Magistratura, ASL, amministrazione penitenziaria) per garantire un’assistenza sanitaria continua e coordinata.
Il caso Poggioreale: macchinari fermi per mancanza di medici
Uno degli aspetti più gravi segnalati riguarda il carcere di Poggioreale, dove – denuncia la Procura – le apparecchiature per ecografie e radiografie sono inutilizzate a causa dell’assenza di personale medico in grado di utilizzarle. La situazione è stata definita “francamente scandalosa” nella nota, che si conclude con un appello agli ordini professionali affinché promuovano una mobilitazione solidale dei propri iscritti per far fronte, anche temporaneamente, alla carenza di medici e operatori sanitari.
Un problema sistemico che attende risposte concrete
Questa iniziativa si inserisce in una linea d’azione già intrapresa dalla Procura, tesa a stimolare sinergie tra gli attori istituzionali per garantire condizioni di vita dignitose all’interno delle carceri. Si attende ora una risposta formale da parte dei destinatari della nota.