Carburante “miscelato” nei distributori lariani, sigillati 25 erogatori [VIDEO]

La Gdf sequestra 4 serbatoi contenenti 27mila litri di gasolio per autotrazione e mille di benzina “100 ottani” non conformi.

Como – I finanzieri del Gruppo Como hanno effettuato una serie di verifiche sulla conformità e la sicurezza dei prodotti posti in vendita dai distributori stradali e autostradali della provincia. Durante le attività sono stati espletati, oltre ai controlli sulla correttezza della quantità di carburante erogato alla pompa, anche specifici controlli qualitativi sui numerosi campioni prelevati direttamente dalle pistole erogatrici degli impianti e inviati, per le analisi, al Laboratorio Chimico dell’Agenzia delle dogane e monopoli di Milano. La selezione dei distributori da sottoporre a controllo effettuata dalla Guardia di Finanza ha permesso così di individuare una significativa anomalia della composizione chimica di uno dei campioni prelevati: il carburante analizzato presentava infatti caratteristiche chimiche alterate, risultando verosimilmente miscelato.

Grazie ai campionamenti effettuati direttamente presso le aree di servizio tramite il Laboratorio Chimico Mobile ADM, i finanzieri hanno scoperto che il prodotto era posto in vendita con un numero di ottano inferiore a quello dichiarato. La benzina con più ottano, o Premium, è in grado di ottimizzare le prestazioni dell’auto, pulisce il motore e produce meno emissioni nocive ma, nel caso specifico, il carburante posto in vendita, ad un prezzo superiore, non aveva le caratteristiche previste.

I prodotti sottoposti a sequestro, di qualità inferiore a quella dichiarata, pur non causando immediate anomalie di funzionamento nei veicoli, con il loro uso prolungato avrebbero potuto comunque danneggiare i motori e produrre emissioni di gas di scarico maggiormente inquinanti. Al termine dell’attività sono stati sigillati 25 erogatori e sequestrati quattro serbatoi contenenti 27.000 litri di gasolio per autotrazione e 1.000 litri di benzina “100 ottani” risultati non conformi. Il rappresentante legale dell’impianto di distribuzione, del quale, allo stato attuale delle indagini, è fatta salva la presunzione d’innocenza, è stato denunciato per “frode nell’esercizio del commercio” e per “detenzione o utilizzo di prodotti ottenuti da fabbricazioni clandestine o da miscelazioni non autorizzate”.

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