Caporalato nella Marsica: lavoratori irregolari e sanzioni a 9 aziende agricole

Operazione della Finanza e dell’Ispettorato del Lavoro, scovati un lavoratore in nero e due non in regola.

L’Aquila – Caporalato nella Marsica. Una vasta operazione di controllo nel cuore agricolo della Marsica ha portato alla luce gravi irregolarità nei confronti dei lavoratori impiegati nella raccolta dei prodotti ortofrutticoli. Ben nove aziende agricole sono finite nel mirino dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro dell’Aquila e della Guardia di Finanza di Avezzano, che la scorsa settimana hanno effettuato una serie di verifiche nei comuni di Luco dei Marsi, Celano e San Benedetto dei Marsi.

Tra i risultati emersi spiccano la presenza di un lavoratore in nero e due impiegati irregolari, elementi che hanno fatto scattare sanzioni amministrative nei confronti dei datori di lavoro responsabili. I controlli sono stati svolti con il supporto dei mediatori culturali dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), per garantire un’interazione efficace con i lavoratori stranieri coinvolti.

Controlli mirati contro il caporalato nella piana del Fucino

L’operazione si inserisce all’interno di una campagna straordinaria volta a contrastare il caporalato, la somministrazione illecita di manodopera e i distacchi fittizi di personale – pratiche che purtroppo continuano a insidiare il tessuto agricolo del territorio, soprattutto nei mesi di alta stagione per la raccolta. Le verifiche hanno riguardato anche il rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro, come previsto dal Decreto legislativo 81/2008, e in diversi casi sono state riscontrate violazioni gravi.

Lotta al caporalato: un impegno condiviso

L’azione congiunta delle forze dell’ordine si inserisce nelle linee strategiche condivise dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica convocato presso la Prefettura dell’Aquila. Un lavoro sinergico tra istituzioni che conferma la volontà di mantenere alta l’attenzione verso fenomeni di sfruttamento del lavoro, con particolare riguardo alle fasce più vulnerabili, spesso costituite da lavoratori stranieri.

«Questa operazione conferma il nostro impegno concreto contro il caporalato e per la tutela della dignità dei lavoratori – spiegano le autorità coinvolte –. Le ricadute sociali di tali pratiche illecite sono inaccettabili e vanno affrontate con fermezza e continuità».

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