Nuovo show grillino a Palazzo Madama dopo la maxi-rissa di ieri con il pentastellato Donno che tenta di avvolgere con un tricolore Calderoli.
Roma – Dopo la maxi-rissa di ieri alla Camera gli animi in Parlamento non si sono mai placati. Niente è più come prima. Il vicepremier Antonio Tajani aveva provato a dire che l’emiciclo non è un ring, eppure è una bagarre dietro l’altra. Così dopo la scazzottata scaturita dal gesto del grillino Leonardo Donno che tenta di avvolgere con un tricolore il ministro Calderoli e il leghista Igor Iezzi che tenta di colpire il collega con un pugno, oggi va in scena un nuovo show, con la reazione fuori controllo del Movimento 5 Stelle al Senato.
I senatori delle opposizioni hanno infatti innalzato fogli con il Tricolore, dopo l’intervento del capogruppo M5s, Stefano Patuanelli. Stavolta il ddl sull’Autonomia differenziata (la causa della protesta di ieri) non c’entra, l’alibi è il disegno di riforma del premierato che si sta votando in Aula. Dagli scranni della maggioranza si è levato l’inno di Mameli in tutta risposta e ne è seguita una bagarre alla quale la presidente di turno, Licia Ronzulli, ha posto fine decretando la sospensione della seduta. A quel punto, i senatori del Movimento hanno pensato bene di occupare i banchi del governo in segno di protesta contro l’aggressione subita da Donno, mostrando le bandiere italiane.
L’azione è avvenuta dopo l’intervento del capogruppo Patuanelli, che ha detto: “La Repubblica non può essere umiliata da chi non accetta che gli si consegni il tricolore”. Completa il quadro di una mattinata fuori controllo la contestazione portata avanti da Pd, M5s e Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera: le opposizioni protestano con il presidente di turno di ieri, Sergio Costa, perché nel verbale su quanto accaduto mercoledì ha utilizzato il termine “disordini” e non “aggressione squadrista“. Per questo, di fatto, i lavori sono bloccati.