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Campi Flegrei, Musumeci pungente: “Gli abitanti non percepiscono il rischio”

Il ministro per la Protezione Civile commenta così la scarsa partecipazione della popolazione alle esercitazioni bradisismiche.

Roma – ”Dobbiamo abbattere il muro del fatalismo e della rassegnazione, non sarà facile, ci vorranno anni e nel frattempo speriamo che Dio ci aiuti”. Il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello
Musumeci, risponde così al basso numero di adesioni riscontrato in occasione delle due giornate di esercitazioni bradisismiche nell’area rossa dei Campi Flegrei. Poi aggiunge: ”La scarsa partecipazione è un
motivo in più per aumentare il numero delle esercitazioni e incrementare l’attività di divulgazione e di comunicazione con tutti gli organi di stampa disponibili”.

”Il mio compito è quello di lavorare per tutelare il diritto alla sicurezza delle persone e dei loro beni: questo dice la legge – spiega il ministro – L’esercitazione dei giorni scorsi nei Campi Flegrei è una delle tre previste dal provvedimento che abbiamo adottato nell’ottobre scorso: la prima si è tenuta il 22 di aprile, la terza si
terrà a ottobre. Credo che il rischio non sia assolutamente percepito dagli abitanti di quell’area che vivono su uno dei più pericolosi vulcani al mondo”.

Il ministro Musumeci

”Io credo che ci vorrà qualche anno prima che i cittadini prendano coscienza, sono 80 anni che non si fanno esercitazioni – aggiunge Musumeci – Non se ne sono mai fatte tranne una vulcanica nel 2019 ma
qui ai Campi Flegrei i rischi sono tre
(bradisismico, sismico e vulcanico ndr). Quindi continueremo e intensificheremo le nostre iniziative. Nel frattempo abbiamo verificato come funziona la macchina
organizzativa
che ha coinvolto il Dipartimento nazionale di Protezione civile, quello regionale, la Città Metropolitana di Napoli, i due comuni di Pozzuoli e Bacoli e la prefettura. L’esperienza è stata positiva”.

E ancora, per Musumeci è “importante oliare la macchina e capire quali sono gli anelli deboli e gli anelli forti. All’inizio dell’anno scolastico riprenderemo inoltre la comunicazione con gli alunni. Come prevedeva il decreto che abbiamo varato nel 2023, abbiamo già fatto una prima esercitazione nelle scuole ma ne faremo sempre di più perché meno risponde la gente e più iniziative di prevenzione promuoveremo. Faremo
fino all’ultimo il nostro dovere
– conclude il ministro – Dopodiché è chiaro che ogni cittadino è libero di disporre di se stesso”.

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