Campi Flegrei: Gratteri, 171 le costruzioni abusive demolite quest’anno

Musumeci: “Circa 2.000 gli edifici a rischio. Abbiamo già previsto i primi 100 milioni di euro e la disponibilità sarà alimentata fino al 2029”.

Napoli – “Nell’ultimo anno abbiamo dato una forte accelerazione come Procura di Napoli per quanto riguarda le costruzioni abusive. Abbiamo quasi triplicato le demolizioni, soprattutto nella zona dei Campi Flegrei dove in questi giorni stiamo vedendo qual è il pericolo dei terremoti”. Lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, a margine della presentazione del Rapporto Ecomafia di Legambiente nelle ore in cui c’è allarme per l’emergenza sisma. “Rispetto a un anno fa – ha aggiunto Gratteri – quest’anno abbiamo demolito 171 costruzioni abusive, e non parlo del muratore che ha coperto il terrazzo per fare una stanza ai figli, sto parlando di interi palazzi anche di 400-500 metri quadri, anche palazzi a due o tre piani, totalmente abusivi costruiti sui Campi Flegrei. Cose che prima non sono state fatte”. 

Nello Musumeci ministro per la Protezione Civile, che segue ora per ora la situazione, sottolinea: “Il primo provvedimento che ho proposto al Governo, poi adottato, è stato quello di effettuare una ricognizione speditiva per comprendere quale fosse il patrimonio del costruito particolarmente vulnerabile. Siamo arrivati a circa 2.000 edifici di molto elevata esposizione e di elevata esposizione. Si tratta di ricognizioni molto veloci ma che ci servono comunque per comprendere quale sia l’area particolarmente esposta e particolarmente vulnerabile“. In riferimento all’area interessata dai fenomeni di bradisismo ai Campi Flegrei, Musumeci ha aggiunto: “per quest’area noi abbiamo definito un intervento dello Stato, non per mettere in sicurezza le case perché è una inappropriata definizione ma per mitigare il rischio sismico quindi per ridurne la esposizione al rischio”.

E ancora, il ministro sottolinea: “Abbiamo immaginato un intervento dello stato e un intervento del proprietario. Abbiamo già previsto i primi 100 milioni di euro e la disponibilità sarà alimentata fino al 2029. Non lo chiamerei sisma bonus perché non è stato ben utilizzato, diciamoci la verità. Si pensava soprattutto al ‘cappotto‘, proprio perché come italiani non abbiamo una particolare propensione alla cultura del rischio”. Non c’è dubbio che lo Stato “sta intervenendo con oltre mezzo miliardo per consolidare le infrastrutture pubbliche a cominciare dalle scuole e non è un caso marginale. Abbiamo previsto 35 milioni per consentire alle persone che hanno dovuto lasciare le case per le scosse del maggio scorso per renderle di nuovo agibili. Venti milioni l’anno per concorrere alla messa in sicurezza delle case che i proprietari riterranno dover adeguare. Non possiamo bloccare le scosse e neutralizzare l’attività del vulcano però non serve il panico, serve soltanto continuare a comprendere che si vive su uno dei più complessi vulcani al mondo”, ha aggiunto Musumeci.

Il deputato flegreo M5S, Antonio Caso, fa notare che in seguito alle “scosse di magnitudo 4.4 del 13 marzo e 3.9 del 15 marzo 2025, 127 nuclei familiari tra Pozzuoli, Bacoli e Napoli sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni. Questo numero è destinato ad aumentare, considerando le ulteriori 360 richieste di sopralluoghi ancora in attesa di esecuzione. È evidente, quindi, la necessità di un nuovo decreto per affrontare efficacemente la situazione, analogamente a quanto fatto dopo l’evento sismico del 20 maggio 2024, che dal punto di vista delle accelerazioni al suolo fu molto meno impattante”. Caso aggiunge che è “fondamentale non lasciare soli i cittadini sfollati, molti dei quali hanno trovato autonoma sistemazione, e prevedere nuove misure per la riparazione e la riqualificazione sismica degli edifici inagibili. Così come non è più possibile non intervenire in supporto al tessuto socio-economico sempre più in difficoltà“.

Nello Musumeci

“Riproporremo lo stop alle tasse, mutui e tributi per cittadini e le attività economiche e rilanceremo la ‘decontribuzione Sud rafforzata’ e l’idea di istituire una zona franca urbana per professionisti e imprese. Il governo ci dirà di nuovo di no? Inoltre, è necessario velocizzare l’attuazione delle misure previste nei precedenti decreti con particolare riguardo alla verifica di vulnerabilità degli edifici – prosegue – che va estesa oltre la zona d’intervento. Infine, ribadisco ancora una volta che è indispensabile migliorare l’assistenza e l’informazione ai cittadini. Non è accettabile che anziani, donne, bambini e persone fragili siano costretti a trascorrere le notti in auto per paura di ulteriori scosse, non sapendo cosa fare. Comprendiamo la delicatezza e la complessità della situazione, ma sono trascorsi ormai quasi due anni dall’acutizzazione della crisi e le risposte devono essere più veloci e più adeguate alle necessità”, conclude Caso

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