Camorra, maxi operazione della Dda di Napoli: 24 indagati [VIDEO]

Sono ritenuti gravemente indiziati di appartenere a due organizzazioni di tipo mafioso, quelle dei Troncone e dei Frizziero. Dalle indagini è emerso come la camorra avesse le mani anche sui parcheggiatori abusivi e gli ormeggi.

Napoli – Blitz anti-camorra questa mattina a Napoli contro i clan di Fuorigrotta e Chiaia. Decapitati i gruppi Troncone e Frizziero. Sono 24 gli indagati destinatari di misure cautelari, disposte dal Gip del Tribunale di Napoli. La maxi-operazione dei carabinieri è scattata alle prime luci dell’alba di oggi, martedì 15 aprile 2025. Duro colpo a due clan partenopei. Nel mirino anche le attività sui parcheggiatori abusivi e gli ormeggi. Dalle prime luci dell’alba i carabinieri del Comando Provinciale di Napoli stanno eseguendo una misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA, Direzione Distrettuale Antimafia, partenopea a carico di 24 indagati.

Sono ritenuti gravemente indiziati di appartenere a due organizzazioni di tipo mafioso, quelle dei Troncone e dei Frizziero, operanti nei quartieri occidentali del capoluogo e a Chiaia, dedite al traffico di sostanze stupefacenti, alla detenzione di armi, alle estorsioni ed al contrabbando di TLE, i tabacchi lavorati. Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno documentato la piena operatività dei due clan nei quartieri occidentali del capoluogo campano.

Sono stati ricostruiti numerosi episodi estorsivi, non solo nei confronti di esercizi pubblici ma anche nei riguardi di persone dedite allo svolgimento di attività illecite (spaccio di sostanze stupefacenti , contrabbando di tabacchi lavorati esteri e parcheggiatori abusivi). Le indagini hanno documentato il versamento, con cadenza settimanale, di somme di denaro a titolo di “controprestazione” per l’esercizio delle relative attività illecite sul territorio. Nel corso delle indagini, svolte tra il 2020 e il 2023, è stato anche dimostrato da parte del clan “Troncone” il reimpiego dei proventi delle attività di contrabbando e di spaccio di sostanze stupefacenti nell’acquisto di natanti, questi ultimi intestati fittiziamente e poi noleggiati attraverso una società di Nisida.

Le indagini svolte hanno consentito di accertare anche l’ingresso occulto e l’utilizzo di telefoni cellulari in alcune strutture detentive, a mezzo dei quali i vertici dei clan avrebbero impartito disposizioni per la gestione degli affari illeciti.

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