Confermato l’arresto cardiaco, attesi gli esami tossicologici.
Roma – Non ci sono segni di violenza o traumi sul corpo di Camilla Sanvoisin, la 25enne trovata morta nell’appartamento del suo compagno a Roma. I primi risultati dell’autopsia, condotta presso l’Istituto di Medicina Legale dell’Università Cattolica, indicano che la causa del decesso è arresto cardiocircolatorio. Gli inquirenti ipotizzano che la giovane possa essere morta per overdose, ma solo gli esami tossicologici, attesi nei prossimi 60 giorni, potranno confermarlo.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine, iscrivendo nel registro degli indagati Giacomo Celluprica, compagno della vittima, con l’accusa di morte come conseguenza di altro reato.
Camilla Sanvoisin, figlia del noto produttore televisivo Axel Egon Sanvoisin, è stata trovata senza vita la mattina del 13 febbraio, nell’abitazione che condivideva con Celluprica in zona Giustiniana, a nord della Capitale. Secondo quanto emerso, la sera prima la giovane avrebbe assunto stupefacenti, circostanza riferita dallo stesso compagno.
L’arresto cardiaco stabilito dall’autopsia è compatibile con un’overdose, ma solo le analisi tossicologiche potranno accertare la presenza e la quantità di sostanze assunte.
Le indagini proseguono per ricostruire le ultime ore di vita della giovane e chiarire eventuali responsabilità.