In tribunale per l’aggressione di una ragazza in una discoteca nel dicembre 2022. Rischia fino a 12 anni di carcere.
Barcellona – Con la testimonianza di un’amica e di una cugina della vittima si è chiusa oggi la prima udienza del processo per presunto stupro che vede sul banco degli imputati nel tribunale catalano, l’ex calciatore 40enne del F.C. Barcellona e dell’Inter, Dani Alves. Le testimonianze delle due giovani che la notte del 30 dicembre 2022 accompagnavano la ragazza di 23 anni nella discoteca Sutton, dove si è svolta l’aggressione, hanno confermato quanto già affermato in istruttoria, segnalano fonti giuridiche. Così come la vittima della violenza sessuale, interrogata in udienza a porte chiuse, il cui contenuto non è stato divulgato.
La ragazza era separata dal calciatore da uno schermo per evitare il confronto visivo e il volto è stato pixelato e la voce alterata nella registrazione video, destinata a uso esclusivo dei giudici. Secondo il pm, la giovane soffre di “stress post-traumatico di elevata intensità”. “Non dorme, ha iniziato a prendere antidepressivi, esce a malapena di casa”, ha confermato sua cugina. Fra i testi interrogati, anche due addetti alla sicurezza e il portiere della discoteca. Il processo riprenderà domani, con le testimonianze di 22 persone, fra le quali la moglie del calciatore brasiliano, Joana Sanz, e un amico che era con lui la notte dei fatti, entrambi citati dalla difesa.
Il processo continuerà mercoledì, ultimo giorno del giudizio, con l’interrogatorio dello stesso Alves.
L’accusa chiede nei suoi confronti una condanna a 9 anni di carcere oltre al pagamento di 150mila euro per danni alla vittima, richiesta che la parte civile eleva a 12 anni di carcere, il massimo della pena.