Confermata la sospensione della delibera per l’uccisione di 469 esemplari, ora il Tar dovrà pronunciarsi di nuovo nel merito.
L’Aquila – Non saranno abbattuti i 469 cervi oggetto della delibera della Giunta regionale d’Abruzzo. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, Sezione Sesta, che ha sospeso il provvedimento accogliendo l’appello di varie associazioni animaliste e ambientaliste. I giudici di secondo grado hanno ribaltato l’ordinanza del Tar Abruzzo che aveva rigettato il ricorso delle associazioni contrarie all’abbattimento degli animali. Sarà proprio il Tar, ora, che dovrà pronunciarsi di nuovo nel merito, come stabilito nell’ordinanza del Consiglio di Stato del 7 novembre.
Il Consiglio di Stato aveva accolto la richiesta di sospensiva presentata dalle associazioni Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia contro l’abbattimento di 469 esemplari di cervo in Abruzzo. Le associazioni avevano impugnato l’ordinanza del Tar Abruzzo che aveva dato il via libera all’abbattimento. Il presidente della sezione, Carmine Volpe, si era espresso con un provvedimento urgente e aveva sospeso la delibera della Giunta regionale d’Abruzzo, fissando l’udienza in camera di consiglio per il 7 novembre.
“La gioia per questo risultato è immensa. Non solo per la salvezza di questi cervi, ma anche perché, seppure in una fase cautelare, abbiamo fatto affermare un principio importante sulla necessità di effettuare i monitoraggi che erano stati previsti in sede di valutazione ambientale del piano faunistico venatorio e che non sono stati effettuati”. Lo ha dichiarato all’Ansa l’avvocato Michele Pezone, che ha curato il ricorso al Consiglio di Stato contro l’abbattimento dei 469 cervi.
“Si tratta di monitoraggi da effettuarsi anche su base annuale, per raccogliere indicatori sull’incidenza del prelievo dei cervi su altre specie particolarmente protette, come lupi e orsi. E’ inutile prevedere questi monitoraggi se poi non ci sono conseguenze dalle loro omissioni – ha sottolineato il legale – Devo inoltre dire che mai come in questo caso abbiamo sentito l’affetto e il sostegno dei cittadini di una intera regione che hanno seguito ogni passo di questa avventura e ci hanno fatto sentire la loro vicinanza”.
“Abbattimenti inutili, decisione che irrompe come un fulmine a ciel sereno”: così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) aveva definito la delibera della Giunta della Regione Abruzzo n. 509 dell’8 agosto 2024 che ha approvato l’abbattimento di 469 cervi, tra cui cuccioli, che prevede persino un “prezziario minimo”: un tanto a esemplare, a seconda dell’età e del genere. Tariffe maggiorate per i cacciatori non residenti in Abruzzo. “Con profonda delusione prendiamo atto del pronunciamento del Tar – avevano commentato le associazioni – In questi mesi si è atteso invano un confronto sia tecnico sia politico con l’amministrazione regionale che oggi si assume la responsabilità di aver reso cacciabile il cervo in Abruzzo”.