Bolzano – Da qualche tempo si era trasferito all’estero per evitare di dover scontare delle condanne a complessivi 7 anni e mezzo di reclusione ma è finito in manette a Bressanone mentre, negli uffici dell’anagrafe, cercava di rinnovare la propria carta d’identità. Protagonista della vicenda un uomo di origine pugliese sul quale pendeva un ordine di cattura per episodi di truffa, furti, emissione di assegni a vuoto e bancarotta. Lo ha riconosciuto un militare della Guardia di Finanza che in passato aveva indagato sul suo conto e che, allertati i colleghi lo ha poi arrestato. Ha dato così esecuzione al provvedimento emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bolzano.
Il militare che lo ha riconosciuto aveva avuto a che fare con lui per un’indagine sul suo conto per una frode fiscale, commessa mediante l’emissione di numerose fatture false che avevano portato le Fiamme Gialle a denunciarlo alla locale Procura della Repubblica. Non è questa, però, l’unica vicenda giudiziaria che lo ha riguardato; già nel lontano 2003, l’uomo era stato denunciato per non aver pagato il conto dopo aver soggiornato in un Hotel del posto. Nel 2008, poi, era stato accusato di reati di bancarotta, in relazione ai quali aveva patteggiato la pena.
Numerose sono state, poi, le truffe compiute in danno di privati e imprenditori, una circostanza che ha determinato, per effetto del cumulo di più condanne, la pena detentiva da scontare, che ne ha determinato l’arresto. A più riprese, infatti, l’uomo ha raggirato piccoli commercianti per ottenere merce a credito mai pagata, fatto rifornimento in numerosi distributori stradali self service, per poi allontanarsi senza passare dalla cassa per il pagamento. Non sono mancate condotte di emissione assegni a vuoto, falsi bonifici bancari e alcuni furti. Allo stesso modo, in più occasioni aveva finto di essere un finanziere, per ingenerare nelle vittime maggior affidamento o, semplicemente, per poi pretendere di non pagare il biglietto del treno.
Da tempo, l’uomo aveva fatto perdere le proprie tracce, verosimilmente andando a vivere all’estero per sottrarsi alle pretese dei tanti creditori, così lasciando in sospeso non solo numerosi insoluti con imprenditori e commercianti altoatesini, ma anche un salato “conto” con la giustizia, circa sette anni e mezzo di reclusione da scontare per effetto delle numerose condanne ricevute. Quel conto gli è stato presentato nella giornata di ieri dalle Fiamme Gialle che, dopo le formalità di rito, lo hanno condotto presso la Casa Circondariale di Bolzano.