Operazione della Gdf contro lo “sballo”.
Brescia – Arresti per droga nel Bresciano per coltivazione, produzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Le investigazioni delle Fiamme Gialle bresciane sono state originate dall’analisi di tre aziende agricole locali di cui due formalmente costituite per la coltivazione di Cannabis sativa (che è legale) ma che, invece, erano dedite alla coltivazione “open air” di marijuana.
Le analisi di laboratorio condotte sulla sostanza vegetale, coltivata nonché su quella stoccata in ampi magazzini e già sottoposta a sequestro nel corso delle investigazioni, hanno rivelato alti valori di THC, principio attivo ad alto effetto stupefacente e psicotropo. Ulteriori approfondimenti hanno permesso, inoltre, di accertare che le infiorescenze di marijuana ottenute dalle coltivazioni illecite erano anche sottoposte a complesse lavorazioni meccaniche e a procedimenti chimici innovativi, allo scopo di estrarne altre sostanze derivate, quali olii ad alta concentrazione di THC, l’hashish e il BHO – Bhutan Hash Oil, quest’ultimo ottenuto dall’estrazione delle resine della marijuana mediante l’impiego del gas butano.
Nel corso delle indagini di polizia giudiziaria il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Brescia sottoponeva a sequestro anche una nuova sostanza stupefacente, denominata HHC (“Esaidrocannabinolo”), ad alto effetto psicotropo, successivamente inserita, anche a seguito delle attività repressive in questione, dal Ministero della Salute nelle tabelle delle sostanze vietate.
Nel loro complesso, le investigazioni hanno consentito di sottoporre a sequestro oltre 2,3 tonnellate di marijuana essiccata e pronta per la successiva lavorazione e immissione in commercio, 4 Kg di hashish e 0,5 kg di HHC, nonché macchinari e strumentazione utilizzati per la raffinazione e la lavorazione delle citate sostanze stupefacenti.
Sono in corso le perquisizioni, condotte anche con il supporto tecnico-operativo del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata con l’impiego di moderne strumentazioni tecnologiche e di tre unità cinofile “cash dog” della Guardia di Finanza per la ricerca di denaro contanti e della droga. Il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori allo stato acquisiti; pertanto, in attesa della definitività del giudizio.