Zaratti e Zanella presentano una nuova interrogazione dopo il caso della maestra 28enne di Roma stuprata e stalkerizzata dall’ex.
Roma – Malfunzionamento dei braccialetti elettronici ancora sotto accusa. Ed è di nuovo Alleanza Verdi Sinistra a farlo notare in una interrogazione parlamentare firmata da Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs in commissione Affari costituzionali della Camera e dalla capogruppo Luana Zanella. “Ancora un caso di un braccialetto elettronico che non funziona. A Roma una maestra di 28 anni, stuprata dall’uomo che diceva di amarla, sequestrata e picchiata per mesi, poi stalkerizzata quando l’ha lasciato, oggi ha paura: quell’ uomo da tre anni ha un braccialetto elettronico alla caviglia che tuttavia non funziona, come ha denunciato la vittima e la onlus ‘Don’t worry’ e che la sostiene da tre anni”.
“Abbiamo già sollevato il caso in commissione durante un question time con il ministero dell’Interno: ci è stato risposto – ricordano – che è al lavoro ‘da mesi’ un tavolo per affrontare le criticità. Da parte nostra abbiamo chiesto di vedere il contratto stipulato dallo Stato con FastWeb, il gestore di questi strumenti di controllo, che evidentemente non riesce a garantire una copertura continua al 100%, necessaria per evitare che le vittime di violenza si trovino di fronte i loro persecutori. Ricordo che in ben due casi proprio i due soggetti portatori di braccialetto elettronico non funzionante si sono resi responsabili di femminicidio. Ora apprendiamo del caso di Roma: cosa altro deve accadere prima che il ministro Piantedosi intervenga risolutamente con il gestore per ottenere la piena efficienza del servizio?”.
In effetti il gruppo di Avs lo scorso 27 settembre aveva presentato una prima interrogazione. Nata dal caso di femminicidio avvenuto a Torino dove un uomo portatore di braccialetto elettronico aveva ucciso a coltellate l’ex moglie, Roua Nabi di 34 anni. Luana Zanella aveva chiesto conto del funzionamento dei braccialetti elettronici. Il sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco, ha chiarito che “presso il Viminale è operativo da alcuni mesi un gruppo di lavoro interforze, con la partecipazione anche del ministero della Giustizia”.
“Premesso che in tutti i casi accertati di malfunzionamento si provvede alla loro sostituzione, nell’ambito del suddetto tavolo tecnico – ha affermato Prisco – sono state comunque individuate possibili soluzioni tecniche migliorative relativamente a criticità riconducibili alla connessione di rete e ai tempi di attivazione e disattivazione dei dispositivi, che sono state richieste al fornitore”. “Tra i temi approfonditi dal gruppo di lavoro – ha aggiunto – vi è stato anche quello relativo alla predisposizione di linee guida per gli operatori delle Forze di polizia e in particolare per il personale preposto alla gestione del sistema di monitoraggio in questione. Assicuro il costante impegno del Governo e delle strutture competenti a rendere sempre più efficaci gli strumenti di prevenzione, in primo luogo il braccialetto elettronico, per fare in modo che le Forze di Polizia intervengano tempestivamente rispetto a ogni situazione di rischio o pericolo per le potenziali vittime”.
A quel punto Filiberto Zaratti, AVS, aveva ricordato che “la nostra interrogazione ha preso le mosse dall’ultimo caso di femminicidio avvenuto a Torino dove un uomo portatore di braccialetto elettronico ha ucciso a coltellate l’ex moglie, Roua Nabi di 34 anni. Meno di un anno il braccialetto elettronico alla caviglia di Franco Panariello non gli aveva impedito di entrare in casa della moglie Concetta Mar Ruocco, in provincia di Ancona, e di ucciderla con 15 coltellate. Abbiamo dunque sollevato il problema dell’effettivo funzionamento di questi dispositivi e abbiamo appreso che si stanno valutando soluzioni tecniche alle criticità di connessione di rete e di tempi della loro attivazione e disattivazione”.
E ha aggiunto: “Siccome la questione riguarda la prevenzione e la protezione della stessa vita delle donne, vogliamo garanzie dal Viminale e dal suo fornitore che i braccialetti in uso sia funzionanti al 100% altrimenti diventano essi stessi un pericolo. Insisteremo con un nuovo atto di sindacato ispettivo per avere accesso al contratto stipulato con Fastweb. Non possono esistere malfunzionamenti, la copertura della connessione deve essere garantita sempre al 100%”.