La mente criminale, a volte, diventa assai fantasiosa. Adesso la Lucrezia Borgia del comasco pare ricorra in appello ma nel frattempo è stata licenziata.
Bra – Mariangela le portava il cappuccino tutte le mattine fin sopra la scrivania. Alice si sentiva lusingata da quelle attenzioni che le riservava la collega, mese dopo mese, ogni mattina. Mariangela Cerrato ed Alice Bordon, dal 2017, sono impiegate nella stessa agenzia assicurativa nei pressi di Bra, una cittadina in provincia di Cuneo.
L’incubo per Alice inizia il 6 Ottobre di quell’anno quando, come sempre, Mariangela le offre un cappuccino preso al bar: “…Di solito lo sorseggio, ma quel giorno l’ho bevuto tutto di un fiato…”, spiega la signora Bordon che solo adesso, dopo la condanna della collega a quattro anni di reclusione per lesioni personali aggravate, decide di rivelare la sua triste avventura che poteva avere risvolti più seri:
” …Alla scrivania avevo un cliente che voleva fare una polizza – racconta Alice Bordon – gli ho chiesto i documenti e sono andata verso la fotocopiatrice. Quando stavo per tornare al mio posto mi è mancato l’equilibrio, vedevo tutto nero e mi sembrava di galleggiare nell’aria…”.
La donna veniva ricoverata in ospedale per un sospetto ictus, ma stranamente dalle analisi non risultava nulla. Alice continua a stare male, nei mesi successivi peggiora. Una volta è andata a sbattere contro un muro con la propria auto perché aveva quasi perduto i sensi. La donna non comprende il suo malessere e si allarma. E’ angosciata per la propria salute tanto da mettersi in cura con una neurologa.
Ad un certo punto, per le feste natalizie, la collega Mariangela andava in ferie e miracolosamente i malori sparivano e con essi i “galleggiamenti” sull’aria. Visto che nessuno le portava il cappuccino, la donna collega i suoi problemi psicologici alla bevanda. Così decide di farne a meno, almeno per un mese, cosi come suggerito dal medico. E quando la Cerrato rientra in ufficio appare piuttosto contrariata da quella decisione presa dalla collega tanto da iniziare a perseguitarla con diversi, fastidiosi dispetti.
La Bordon, per evitare altre angherie, beve i cappuccini che la Cerrato insiste nell’offrirle ma insospettita stavolta ne beve solo metà. L’altra metà la versa in una provetta che farà analizzare da un laboratorio. L’esito è scioccante: nel cappuccino ci sono tracce di ansiolitici dieci volte superiori a quelle prescritte per curare la patologia nervosa.
Così la vittima raccontava tutto ai Carabinieri di Bra che organizzano una trappola per la collega-aguzzina fin troppo premurosa. Le videocamere nascoste riprendevano chiaramente Mariangela Cerrato nell’atto di versare il sedativo nella tazza contenente il cappuccino destinata alla esterrefatta Angela che, almeno l’ultima volta, non ha accettato la bevanda “corretta“.
Il movente? La Lucrezia Borgia “de noantri“ aveva raccolto alcune indiscrezioni su possibili tagli al personale dell’agenzia. Quindi aveva pensato che riducendo l’efficienza di Alice la donna avrebbe potuto primeggiare con il suo capufficio mantenendosi cosi il posto di lavoro. Adesso lo ha perduto del tutto.
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