Botte e insulti ai vicini: il giudice alla stalker condominiale, “O ti curi o vai in carcere”

La donna, 56 anni, soffre di disturbi psichiatrici ed era già in terapia, interrotta a causa della pandemia. La condanna è tornare a curarsi.

Torino – Insulti, bottigliate e borsettate, e anche lanci di uova sulle auto nel garage dello stabile: hanno sofferto per lungo tempo le pene dell’inferno tre anziani di Grugliasco, nel torinese, vittime delle violenze sfociate nello ‘stalking condominiale’ da parte di una donna di 56 anni con disturbi psichiatrici, già in terapia ma interrotta a causa della pandemia. Ma tutto per ora, dopo le denunce penali, sembra aver trovato una via d’uscita: la donna è stata ‘obbligata’ dai giudici a riprendere le cure presso il Centro di salute mentale che l’aveva in cura, pena – in caso di interruzione – il rischio di finire in carcere.

Le violenze perpetrate dalla donna si sono prolungate nei mesi agitando i sonni delle vittime. In una prima fase, dopo le richieste avanzate in sede penale dalle persone malmenate, alla 56enne – già maestra di yoga e convinta che i suoi vicini le rubassero i soldi delle spese condominiali – era stato ordinato dal Gip di fare le valigie e lasciare l’abitazione nello stabile dopo che le era stato inflitto il divieto di dimora. Un trasloco forzato in un residence fuori città che ha però avuto il merito di riaccendere la voglia di riprendere le cure. L’imputata infatti al termine di una consulenza psichiatrica ordinata dalla Procura ha ripreso a frequentare i medici per tenere sotto controllo la sua aggressività.

Solo a questo punto la donna, scaduti i termini per il divieto di dimora, ha potuto far rientro nella sua casa a Grugliasco. Ma a una condizione, scattata anche a fronte del patteggiamento stabilito dal gup per una condanna di 1 anno e 4 mesi: se dovesse interrompere il percorso terapeutico, per la durata della pena, correrebbe il serio rischio di finire in cella. Intanto la donna sembra aver trovato la voglia di cambiare pagina, tant’è che ha deciso di vendere la sua abitazione a Grugliasco per chiudere questa parentesi. Sollevati ma anche delusi gli anziani vittime delle violenze, costituitisi parte civile nel processo: “Sono anni che sopportiamo e tra danni alle cose e avvocati – ha detto uno di loro – abbiamo avuto delle spese”.

Questo anche perché per ordine del tribunale l’imputata non dovrà risarcire ma ‘soltanto’ pagare le spese legali alle persone offese. Con un passato difficile alle spalle – con un disturbo di personalità accompagnato da depressione – l’ex insegnante di yoga a parere della consulente psichiatrica della Procura non sarebbe in
assoluto pericolosa, ma il quadro potrebbe cambiare in caso di mancanza di cure. Soddisfatta la sua legale Alessandra Lentini, a detta della quale siamo di fronte “a un bell’esempio di come non vada criminalizzato chi ha problemi di salute e di come la giustizia abbia come scopo quello di fare stare bene”. 

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