Teatro già nei giorni scorsi di una violenta lite familiare, un’abitazione di Viterbo ha visto ripetersi la medesima scena: una feroce colluttazione con derive molto gravi tra padre e figlio.
Viterbo – Personale della polizia di Stato della Squadra Mobile della questura del capoluogo laziale ha dato esecuzione al decreto del magistrato di sorveglianza locale che ha ripristinato la pena in carcere per un soggetto italiano in detenzione domiciliare, resosi responsabile di lesioni ai danni del figlio.
Nei giorni scorsi, infatti, la squadra Volante della questura era intervenuta presso la stessa abitazione per via di una lite familiare fra padre e figlio, quest’ultimo recentemente sottoposto dalla divisione anticrimine della questura di Viterbo al c.d. daspo “Willy” per ricorrenti reati contro il patrimonio e la persona commessi in una specifica zona cittadina.
Mentre il padre presentava esclusivamente qualche livido sul volto, il figlio finiva in ospedale con prognosi di 40 giorni per trauma cranico, mostrando anche morsi alla mano e all’orecchio. A seguito della segnalazione della questura, nei confronti del padre, già in regime di detenzione domiciliare come forma alternativa della pena, il magistrato di sorveglianza ripristinava la detenzione in carcere.
Il provvedimento è stato eseguito immediatamente nel pomeriggio di ieri e l’uomo è stato tradotto dalla Squadra Mobile presso la casa circondariale di Viterbo.