Botte da “Orban” per Ilaria Salis: “L’Ungheria non candida i criminali”. Lei “Un tiranno”

Scontro tra il presidente ungherese, l’eurodeputata e i leader di Avs che chiamano in causa anche il governo italiano e la premier.

Roma – Tra il presidente ungherese e Ilaria Salis volano “botte da Orban”. In occasione del Forum Ambrosiano di Cernobbio, Viktor Orban, ospite della kermesse, aveva parlato in questi termini dell’eurodeputata di Avs: “Salis nel Parlamento europeo? È strano. È una questione italiana, se vi piace delegare questo tipo di persone è un affare vostro”. L’Ungheria non lo farebbe mai. Ma l’eurodeputata replica subito all’attacco di Budapest che a lungo l’ha tenuta in ceppi e catene. “Ascoltate come parla il tiranno dell’autoproclamata ‘democrazia illiberale’. Osservate il suo disprezzo per lo stato di diritto e il principio della presunzione di innocenza”.

Salis ha voluto rispondere via social alle accuse mosse dal suo nemico giurato. “Non mi sorprende che il signor Viktor Orban trovi inaccettabile che decine di migliaia di italiani si siano opposti alla sua vendetta contro gli antifascisti eleggendomi al Parlamento europeo – ha scritto in un lungo tweet su X -, e che milioni di cittadini europei siano profondamente contrari alle sue azioni e alla sua visione del mondo. Per lui e per i suoi compari fascisti in Ungheria e nel mondo, la vera democrazia è semplicemente intollerabile“. Dal canto suo Orban non è abituato a stare in silenzio.

Ilaria Salis con Nicola Fratoianni

“Dal punto di vista dell’Ungheria è più che sorprendente: venire in Ungheria in modo organizzato e commettere atti di violenza contro cittadini che camminano per strada e poi essere eletti nel Parlamento europeo è nello stile italiano. Non ungherese”, dice Orban. “E’ un crimine – evidenzia Orban -. Anche se adesso non possiamo perseguirla perché il Parlamento probabilmente le concederà l’immunità”. A lui replicano anche Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, dell’Alleanza Verdi e Sinistra, che hanno candidato Ilaria Salis nelle elezioni Europee 2024.

“In merito alle recenti dichiarazioni del presidente ungherese Viktor Orban sull’elezione di Ilaria Salis al Parlamento Europeo, è necessario ribadire alcuni punti fondamentali. In Italia, come in tutte le democrazie, le sentenze spettano ai giudici, non ai politici. Ilaria Salis non è stata condannata, dunque le insinuazioni di Orban sono infondate”, dicono. “Comprendiamo che per Orban, che controlla la magistratura in Ungheria, la separazione dei poteri possa essere difficile da accettare. Forse lo stile ungherese a cui allude è proprio questo: l’ingerenza politica sulla giustizia. Questo non è né lo stile dell’Italia né del Parlamento Europeo, che restano baluardi di democrazia e stato di diritto”.

Viktor Orbán

Poi l’affondo al governo: “Del resto è la sua amica Giorgia Meloni ha fatto eleggere in Europa un condannato per corruzione e nel parlamento italiano una condannata per per peculato. Che Orban, nemico dell’Europa e amico di Putin, venga a darci lezioni di legalità è ridicolo. Il suo astio nei confronti di Ilaria Salis eletta al parlamento europeo dai cittadini italiani e il suo giudizio inappellabile di colpevolezza senza uno straccio di giustizia decente, ci conferma il carattere illiberale e inaccettabile di quel regime che umilia il popolo ungherese e che offende i valori basilari della Ue. La presidente Meloni e il suo governo dovrebbero una volta per tutte rivedere profondamente ogni rapporto con questo loro sodale inqualificabile”.

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