Polemica tra il senatore leghista e l’infettivologo che lo attacca: “La nostra legge sui vaccini obbligatori esempio in molti Paesi”.
Roma – Tutto inizia con un “Evviva!” da parte del senatore leghista Claudio Borghi che su X annuncia di aver finalmente presentato un decreto in tema sanitario. Si tratta del via libera al decreto sulle liste d’attesa. Ma poi annuncia: “Come promesso in sede di conversione provvederò a depositare un emendamento per l’abolizione della legge Lorenzin sugli obblighi vaccinali per i bimbi. Sono una persona pericolosa”, ironizza Borghi in un altro post su X, riprendendo un tweet critico nei confronti dell’annuncio dell’emendamento. Ma la critica più dura gli arriva dall’infettivologo Matteo Bassetti che ai tempi del Covid è stato spesso al centro di violenti botta e risposta con alcuni politici.
“La nostra legge sui vaccini obbligatori per i bambini è stata presa d’esempio in moltissimi Paesi. La proposta di toglierla in un momento in cui c’è una recrudescenza del morbillo è scellerato“, replica Bassetti che aggiunge: “Quindi dispiace che i politici, alcuni politici, non vogliano guardare i dati del ritorno di alcune malattie, dal morbillo alla pertosse. La proposta che arriva da un senatore è incommentabile e, appunto, scellerata. I politici non dovrebbero invadere il campo della scienza, perché fanno solo danni come accade
quando negano l’esistenza del Covid”.
Si torna dunque allo scontro sanitario come ai tempi del Covid. Interviene anche Alessio D’Amato, ex assessore alla Sanità nel Lazio, consigliere regionale del Lazio e candidato alle prossime elezioni europee per Azione. D’Amato parla dell’allerta morbillo nel Lazio. “In base ai dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, la nostra regione è la più colpita. Il motivo – dice – è l’assenza di una adeguata campagna vaccinale e di informazione. Le conseguenze possono essere molto severe, e bisogna evitare le complicanze. Con la salute non si scherza. Il Lazio negli anni scorsi è sempre stato in testa a tutte le vaccinazioni pediatriche, ed è grave aver depotenziato quella organizzazione”.