Dal 2 settembre al 31 ottobre i datori di lavoro possono chiedere il contributo destinato a enti del terzo settore e onlus.
Roma – Al via fino al prossimo 31 ottobre le domande per gli incentivi al lavoro in favore dei giovani con disabilità. I datori di lavoro possono chiedere il contributo destinato a enti del terzo settore e onlus che abbiano assunto – tra il 1° agosto 2020 e il 30 settembre 2024 – giovani con disabilità con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il contributo viene corrisposto nella misura di 12mila euro una tantum, ai quali si aggiungono 1.000 euro per ogni mese dalla data di assunzione e fino al 30 settembre 2024. Un provvedimento fortemente voluto dal Ministero per le Disabilità come previsto dalla legge n.18 del 2024.
“L’inclusione lavorativa – ha sottolineato la ministra Alessandra Locatelli – è un tema cruciale per assicurare a ogni persona una vita dignitosa e partecipata, come previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Gli enti del Terzo settore svolgono un ruolo fondamentale, come dimostrano le tante esperienze positive in tutto il territorio nazionale e serve continuare a lavorare in questa direzione con ancora più coraggio”. L’Inps, ha detto il presidente dell’Istituto, Gabriele Fava, “sarà in prima linea nell’ attuazione di questa misura garantendo la semplificazione e la velocità delle procedure. Ringrazio la ministra Locatelli per la fiducia. L’obiettivo, in sintonia con la missione sociale dell’Istituto, è anche quello di valorizzare e incentivare le competenze professionali dei giovani con disabilità”.
La ministra Locatelli ha puntato sin dal suo insediamento a una “rivoluzione culturale e civile” che investa il mondo della disabilità a scuola e a lavoro. Non più il disabile e la sua famiglia costretti a svicolare i mille ostacoli della burocrazia con richieste di duplicati di accertamenti, visite mediche e certificati. Quello che serve, ha sottolineato, è un’amministrazione ‘amica’, più a portata di mano, al servizio dei fragili. Ed è andato proprio in questa direzione l’ultimo decreto attuativo della legge delega in materia di disabilità approvato ad aprile scorso in via definita dal Consiglio dei ministri che introduce il ‘Progetto di vita’.
“Questo Paese non va avanti – ha fatto notare Locatelli – se non inizia a investire sulle potenzialità di ogni persona. Vedo quotidianamente alcune realtà che nascono soprattutto nel mondo del terzo settore che fanno cose straordinarie. Dobbiamo, però, cercare di scardinare la prospettiva anche nel privato. Dobbiamo lavorare insieme con un’unica voce su almeno tre principi, l’accessibilità universale, il diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale, politica nei nostri Paesi, e la promozione del “Progetto di vita”, perché questo è quello che fa cambiare alle istituzioni il modo di lavorare”.
Le domande per ottenere il contributo, si legge nel messaggio 2906/2024 dell’Inps, possono essere presentate dai seguenti soggetti: enti iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS), Organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale coinvolte nel processo di trasmigrazione di cui all’articolo 54 del decreto legislativo n. 117/2017 e Onlus. Come precisa lo stesso Istituto, il contributo “spetta anche in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine, anche a tempo parziale, a condizione che detta trasformazione intervenga nel periodo compreso tra il 1° agosto 2020 e il 30 settembre 2024”.
Le domande devono essere presentate esclusivamente dai datori di lavoro, anche tramite i propri intermediari delegati, direttamente dal sito dell’Inps autenticandosi con la propria identità digitale – SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE 3.0 (Carta di Identità Elettronica) – attraverso il servizio “Comunicazione Bidirezionale”, seguendo il procedimento indicato dall’Istituto. Le domande devono essere presentate, a pena di decadenza, dal 2 settembre 2024 al 31 ottobre 2024.