Scatta la maxi confisca dopo gli arresti dello scorso marzo. Vittima dei 4 responsabili un imprenditore bolognese attivo nella logistica.
Bologna – Beni per 4,8 milioni di euro. È quanto, questa mattina, la Guardia di Finanza in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), ha sequestrato a quattro persone di origine campana, già arrestati nei mesi scorsi, indagate per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, sulla base del provvedimento, disposto dal gip del Tribunale Grazia Nart. Vittima dei 4 un imprenditore bolognese attivo nella logistica e nei trasporti.
Gli investigatori hanno arrestato i quattro sospettati lo scorso 6 marzo, accusandoli di aver cercato di estorcere denaro all’imprenditore. Secondo le accuse, gli avrebbero proposto l’acquisto di un credito IVA fittizio, utilizzando l’intimidazione tipica del metodo mafioso, avvalendosi della loro vicinanza alla camorra. Successivamente agli arresti, la Guardia di Finanza ha avviato approfonditi accertamenti per ricostruire il patrimonio degli indagati e identificare i beni da sequestrare. Il Tribunale di Bologna, accogliendo le richieste degli inquirenti, ha così disposto il sequestro di denaro, beni e utilità fino a 4,8 milioni di euro. Tra i beni sequestrati figurano due strutture ricettive a Montecatini Terme.
Tale “proposta commerciale” è stata “avanzata” avvalendosi del cosiddetto “metodo mafioso”, ovvero in virtù della forza di intimidazione e della condizione di assoggettamento e omertà derivanti, per alcuni di loro, dalla vicinanza ad appartenenti alla criminalità organizzata di stampo camorristico. Successivamente all’arresto, gli investigatori hanno dato corso – su impulso della locale autorità giudiziaria – ad accertamenti patrimoniali volti a ricostruire il profilo economico/finanziario di ciascun indagato, oltreché a individuare eventuali beni da sottoporre a sequestro.