I magistrati dopo la denuncia dell’ex ministro Sangiuliano stanno passando al setaccio i device trovati a casa dell’imprenditrice a Pompei.
Roma – Dopo la perquisizione a casa e il sequestro del cellulare si attende la convocazione di Maria Rosaria Boccia in Procura. Gli inquirenti vogliono prima verificare il contenuto dei device trovati in un armadio dell’abitazione dell’imprenditrice coinvolta nel caso Sangiuliano a Pompei: due cellulari, un tablet, due pc, numerose schede sim, oltre ai famigerati occhiali spia utilizzati per effettuare video non consentiti all’interno della Camera dei deputati. Un lavoro che richiederà alcuni giorni, al termine del quale potrebbe scattare l’avviso a comparire per Boccia negli uffici di piazzale Clodio.
I carabinieri hanno acquisito la chat integrale tra l’indagata e l’ex ministro Gennaro Sangiuliano, per “ricostruire l’avvio della relazione affettiva e il relativo sviluppo patologico, gli episodi penalmente rilevanti e cercare riscontro” a quanto denunciato. Inoltre, si legge nel decreto di perquisizione, hanno avuto l’incarico di acquisire documenti e mail sullo “stato clinico della gravidanza, incluse visite di controllo”, e le “chat intercorse tra l’indagata e utenze in uso alla moglie di Gennaro Sangiuliano, Federica Corsini”.
Violenza e minaccia a corpo politico e lesioni aggravate. Sono questi i reati contestati dalla Procura di Roma a Maria Rosaria Boccia, dopo la denuncia a suo carico presentata dall’ex ministro della Cultura. Nell’indagine c’è una grossa massa di dati da analizzare e per questo, salvo ulteriori colpi di scena, la Procura avrebbe deciso di attendere ancora prima della convocazione per l’interrogatorio dell’indagata. Intanto l’imprenditrice, dopo alcune ore di silenzio per la perquisizione e il sequestro di cellulare e pc da parte dei carabinieri, è tornata a postare sui social. Tra le prime immagini pubblicate nelle storie quella di due cellulari e la scritta “operativa”. Poi ringraziamenti per i “moltissimi messaggi di affetto e solidarietà” e come sottofondo musicale la canzone Io non ho paura di Fiorella Mannoia.
In particolare gli inquirenti danno la caccia a un audio. La Verità scrive oggi che gli inquirenti sono andati alla ricerca anche delle chat intercorse “tra l’indagata e le utenze in uso alla moglie di Sangiuliano e all’amica Melania Rizzoli”, ex parlamentare del centrodestra ed ex assessore della Regione Lombardia. “Ivi incluse registrazioni audio o vocali in cui parlino le persone sopra indicate”. I pm vogliono, inoltre, chiarire se il presunto stato interessante comunicato all’ex ministro fosse una totale invenzione o se avesse un qualche aggancio con la realtà. Per questo i carabinieri sono andati alla ricerca di “mail e documenti relativi allo stato clinico della gravidanza, ivi incluse visite di controllo“. E si parla anche di chat in cui l’ex ministro è menzionato. Tra cui quelle con Francesco Gilioli, all’epoca capo di gabinetto di Sangiuliano.
Nonostante il sequestro del suo smartphone e la perquisizione in casa, Boccia continua a postare sui social. Polemizza sul suo sequestro del telefonino rispetto al mancato sequestro del telefonino del figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa: “Boccia is the new Imane Khelif”, scrive l’imprenditrice ironizzando sulla campionessa olimpica del pugilato, al centro delle polemiche a Parigi.