La Guardia di Finanza ha sequestrato la torre Unico-Brera: sotto accusa 27 persone per presunte violazioni urbanistiche e documentazione falsificata.
Milano – Un nuovo intervento investigativo scuote il settore immobiliare milanese. La Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro un importante intervento edilizio nella prestigiosa zona di Brera, nel cuore del capoluogo lombardo. L’operazione si inserisce nell’ambito di un’ampia inchiesta sulla gestione del territorio urbano che sta interessando diversi progetti nella città.
Il complesso interessato dal provvedimento si trova in via Anfiteatro 7 e rappresenta un intervento di riqualificazione di alto profilo. Il cantiere prevede la realizzazione di residenze esclusive distribuite su due corpi di fabbrica di differenti altezze. L’area oggetto dei lavori era rimasta inutilizzata per quasi due decenni, dopo che nel 2006 era stata demolita una struttura storica del Settecento.
Il provvedimento cautelare, firmato dal giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini su impulso della Procura, coinvolge ventisette persone. L’accusa formulata dai magistrati inquirenti riguarda possibili irregolarità nella gestione delle pratiche edilizie, con particolare riferimento alla documentazione presentata alle autorità competenti.
Secondo quanto emerge dagli atti investigativi, le contestazioni si concentrano su diversi aspetti tecnici del progetto. In particolare, gli inquirenti hanno rilevato presunte anomalie nel calcolo dei contributi dovuti al Comune per l’edificazione, che sarebbero stati determinati su valori inferiori rispetto a quelli effettivi. Inoltre, risulterebbero problematiche legate alle dimensioni dell’edificio più alto previsto dal piano, che presenterebbe caratteristiche difformi rispetto a quanto autorizzato.
Il caso non è completamente nuovo agli inquirenti. Il progetto immobiliare era già apparso in precedenti fasi dell’indagine, in particolare nel filone investigativo che la scorsa primavera aveva portato all’arresto di Giovanni Oggioni, ex componente di spicco della Commissione Paesaggio, e all’adozione di misure interdittive nei confronti del professionista Marco Cerri.
L’inchiesta coordinata dai pubblici ministeri Petruzzella, Filippini e Clerici, sotto la supervisione del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, continua ad allargarsi, facendo emergere un quadro sempre più complesso sulla gestione dell’attività edilizia nel capoluogo meneghino.