I finanzieri hanno scoperto una raffinata coltivazione domestica di cannabis in un condominio della città, con piante pronte a fruttare oltre 80.000 euro. L’imputato, tratto in arresto, ammette la disponibilità di ulteriori quantitativi di stupefacenti.
Trento – Nell’ambito dei consueti servizi di controllo economico del territorio finalizzati alla prevenzione ed al contrasto dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, nel pomeriggio di venerdì 31 maggio 2023, i finanzieri del Gruppo di Trento hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un italiano di 34 anni e sequestrato 8,4 Kg di marijuana, 340 grammi di hashish, denaro contante per quasi 4.000 euro, oltre a 3 serre domestiche impiegate per la coltura della cannabis.
L’indagine ha tratto spunto durante un servizio di perlustrazione, con l’ausilio delle unità cinofile, di un complesso condominiale ubicato lungo la Via Brennero della città di Trento, allorquando l’infallibile fiuto dei cani Aron e Apiol indirizzava i militari delle Fiamme gialle verso alcuni garage sotterranei.
A seguito di un più accurato controllo, i finanzieri concentravano la loro attenzione su uno dei box, la cui serratura risultava compromessa, rinvenendo all’interno diversi sacchi di plastica nera e barattoli di vetro contenenti 7,1 Kg di marijuana, 340 grammi hashish ed altrettanta resina di hashish.
Una volta risaliti all’identità dell’uomo affittuario, i militari decidevano di eseguire una perquisizione domiciliare presso la residenza del soggetto, sita nel comune di Caldonazzo (TN). L’esito dell’attività consentiva di sequestrare quasi 4.000 euro in denaro contante, presumibile provento derivante dallo spaccio, unitamente ad un bilancino di precisione.
Il Pubblico Ministero di turno esterno della Procura della Repubblica di Trento disponeva, pertanto, la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del soggetto, tratto in arresto per violazione dell’art. 73, comma 1, del D.P.R 309/1990.
All’esito del giudizio direttissimo, celebratosi il giorno successivo, l’imputato confessava la disponibilità di un ulteriore appartamento, nella frazione Povo del comune di Trento, dove lo stesso deteneva un ulteriore quantitativo di sostanza stupefacente.
L’immediata perquisizione domiciliare dei finanzieri permetteva di sottoporre a sequestro 3 serre – tipo box – di considerevoli dimensioni, tali da occupare quasi interamente lo spazio di ciascuna stanza e dotate di ventilatori e lampade UV, allo scopo di aumentare il principio attivo (THC) delle piante ed accelerarne la crescita, oltre ad un efficiente impianto di aspirazione a carboni attivi per evitare la diffusione all’esterno del tipico odore pungente della cannabis.
Al loro interno erano contenuti 110 vasi con piante di marijuana, ancora all’inizio dell’infiorescenza, per un peso complessivo di 700 grammi; sempre nell’abitazione, veniva rinvenuto e sequestrato un involucro con ulteriori 600 grammi della stessa droga.
La sostanza stupefacente rinvenuta avrebbe fruttato, nelle piazze di spaccio, oltre 80.000 euro, senza considerare che, come accennato, le piante sequestrate all’interno delle serre erano di recente innesto e, una volta maturare, avrebbero potuto garantire al proprietario un quantitativo di sostanza stupefacente nettamente superiore.
L’odierna attività delle Fiamme gialle trentine conferma ulteriormente l’efficacia del quotidiano dispositivo di controllo del territorio per la repressione dei traffici illeciti, a tutela dei cittadini e della legalità.
In osservanza delle disposizioni del Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 188 si rappresenta che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda, sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.