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Blitz agli Uffizi di Ultima generazione, 5 attivisti bloccati dai carabinieri

Coprono la “Primavera” del Botticelli con lo scoth per esprimere dissenso: “Il governo continua a ignorare l’inevitabile pericolo alluvioni”.

Firenze – Cinque manifestanti aderenti alla campagna Fondo riparazione di Ultima Generazione dopo aver attaccato i volantini con le immagini dell’alluvione di Campi Bisenzio (Firenze) sul vetro protettivo della Primavera di Botticelli e sul muro adiacente hanno srotolato uno striscione con scritto ‘Fondo riparazione’, distribuendo volantini tra i visitatori. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. A metà febbraio, l’ultimo assalto nel celebre museo fiorentino, dove era stata presa di mira, ancora una volta, la teca del quadro famoso in tutto il mondo.

“E’ iniziato anche un confronto con il pubblico presente – si spiega in una nota di Ultima generazione -, alcuni hanno applaudito ed uno ha sputato addosso a due cittadine di Ultima generazione. Poi personale del museo ha spento le luci della sala, ed alle 12.33 sono arrivate le forze dell’ordine che hanno fatto defluire i visitatori dalla sala”. I cinque, secondo quanto si apprende, si sono seduti davanti l’opera e, dopo circa un’ora, sono andati via. “Siamo tornati agli Uffizi ad attaccare le foto dell’alluvione di Campi Bisenzio, perché il governo continua a ignorare l’inevitabile pericolo, tra alluvioni, siccità e caldo che rischia la cittadinanza italiana nei prossimi mesi”, si legge nella nota.

Immagini dell’alluvione di Campi Bisenzio

“Scegliere di fare un piccolo gesto come mettere una foto con dello scotch carta su un quadro – aggiungono – è una semplice azione che permette alle persone di esprimere potentemente il proprio dissenso e aiuta a dare voce alle popolazioni colpite da alluvioni, che vengono dimenticate e rimangono inascoltate dal governo. Siamo tornati in azione nonostante la legge Eco-proteste, perché sappiamo che è necessario scendere in strada, nelle piazze, nei musei per gridare l’urgenza di una crisi che non si fermerà bloccando chi
punta il dito sul problema e indica la strada verso un mondo più giusto. Quando ci renderemo conto che la nostra libertà viene erosa giorno dopo giorno?”.

“La nostra richiesta – conclude Ultima Generazione – è di un Fondo riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato”. 

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