La truffa svelata da un’indagine dei finanzieri di Ortona. Ottenuto l’accredito, i fondi venivano spesi velocemente per prosciugare il conto.
Chieti – Tre denunciati per reati tributari e indebita percezione di finanziamenti pubblici: questi i provvedimenti seguiti all’indagine dei finanzieri di Ortona che sono risaliti ad una società di capitali (rappresentata da una cinquantaduenne aquilana risultata una “testa di legno”), apparentemente con sede nel territorio teatino ed operante nel settore delle attività di pulizia specializzata di edifici ed impianti, che ha acquisito ingenti finanziamenti pubblici quantificati in quasi 1 milione e 400 mila euro.
L’indagine che la società (amministrata da un aquilano di sessant’anni) ha simulato, attraverso la falsificazione di bilanci pregressi, il possesso dei requisiti necessari per conseguire delle agevolazioni su due distinte linee di finanziamento: la prima di 656 mila euro, erogata dalla società SIMEST S.p.a. – impresa a supporto dell’internazionalizzazione delle aziende italiane – per iniziative promozionali da concretizzare in Azerbaigian, Sud Africa e Canada; la seconda, di oltre 720 mila euro, assegnata da istituti di credito richiedenti la garanzia della Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale S.p.a., riguardante le imprese compromesse dall’emergenza da COVID-19.
Ad accredito avvenuto, la società di capitali provvedeva ad acquistare auto aziendali e ad effettuare pagamenti a diversi soggetti giuridici, simulando in tal modo, rapporti commerciali mai avvenuti con l’intento di esaurire il conto corrente destinatario degli incentivi introitati. Per l’ipotesi di danno erariale, la società è stata segnalata alla Corte dei Conti della Regione Abruzzo.