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Biella, l’assassino di Erika torna a casa dopo cinque anni di carcere

Condannato a trent’anni, Dimitri Fricano è stato trasferito gli arresti domiciliari per motivi di salute.

Torino – Condannato a trent’anni per aver ucciso la fidanzata, viene scarcerato dopo 5 anni di carcere. Dimitri Fricano, 34 anni, era stato ritenuto colpevole nei tre gradi di giudizio di aver  accoltellato e sgozzato nel 2017 la fidanzata Erika Preti mentre la coppia si trovava in vacanza nel nord della Sardegna. Dopo un banale litigio la ragazza era stata aggredita e pugnalata 57 volte.

Al tempo Fricano aveva sostenuto che Erika fosse stata uccisa da uno sconosciuto, killer che avrebbe colpito anche lui. L’uomo aveva ripetuto la stessa versione per un mese prima di confessare di essere lui l’omicida. Gli avvocati difensori, che nell’occasione si erano serviti di una squadra di consulenti di cui faceva parte anche l’ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofano, avevano  rimarcato che Fricano si era sottoposto per molti anni a cure psichiatriche.

Erika Preti

Adesso, dopo cinque anni di carcere, Il tribunale di sorveglianza ha disposto che Fricano debba essere trasferito agli arresti domiciliari. I giudici di Torino hanno stabilito che l’uomo necessiti di cure. Fricano è dunque già rientrato  nella casa dei genitori. La documentazione medica presentata dalla difesa ha evidenziato che le patologie da cui risulta colpito non sarebbero curabili nel  carcere. Oltretutto l’uomo avrebbe subito in carcere  un peggioramento probabilmente dovuto alle mancate cure.

Il provvedimento di scarcerazione  ha la durata di un anno, ma è prorogabile anche più volte  secondo le necessità dopo ulteriori controlli. Nel caso di femminicidio raramente si prevede una misura del genere ma nel caso di Fricano sarebbe giustificata dal rischio di possibili  conseguenze che pare al momento della condanna, non erano così gravi.

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