I libri risalgono al Cinquecento e Seicento e rientrano nell’elenco degli oltre 2mila portati via illegalmente dalla biblioteca prima del 2012.
Napoli – Sono 361 e risalgono al Cinquecento e al Seicento i libri, preziosissimi, scomparsi dall’antica biblioteca dei Girolamini di Napoli, depredata nel corso degli anni delle sue opere maggiormente prestigiose. Recuperare questi volumi, di cui si sono perse le tracce, è l’obiettivo del decreto di sequestro preventivo emesso dal Procuratore di Napoli Nicola Gratteri ed eseguito dai carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio, ai quali è stato delegato il compito di individuare le opere la cui dislocazione è al momento sconosciuta. I libri antichi rientrano nell’elenco degli oltre 2mila portati via illegalmente dalla biblioteca prima del 2012, anno in cui ha preso il via l’indagine da cui è scaturito il processo che ha portato in Cassazione alla condanna dell’ex direttore dei Girolamini, Massimo de Caro.
A coordinare gli accertamenti saranno la pm Giorgia De Ponte e il procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli (coordinatore della sezione Ambiente Edilizia Urbanistica) di recente, è stato delegato da Gratteri alla guida della sezione che si occupa di criminalità predatoria.
“Al provvedimento di sequestro – spiega una nota a firma del procuratore Gratteri – si è giunti dopo una lunga e paziente attività di inventario, avviata all’indomani del sequestro disposto nel 2012 del detto complesso monumentale gravemente depredato e saccheggiato nel corso degli anni, con migliaia di libri, parte dei quali si è accertato essere stati illecitamente esportati e commercializzati all’estero”.
“L’opera di inventario dei beni trafugati – si legge ancora nella nota – disposta dalla Procura di Napoli, è risultata estremamente difficoltosa in ragione del ‘caos organizzato’ posto in essere da precedenti gestioni del complesso monumentale, che si è accertato essere state direttamente coinvolte nell’attività di spoliazione dell’eccezionale patrimonio archivistico e librario della biblioteca”.
Il complesso monumentale è stato restituito a una nuova gestione ma risulta ancora mancante delle opere di pregio, quelle che adesso si sta cercando di recuperare con questa nuova attività di indagine dei carabinieri che favorirà anche la consegna volontaria pubblicizzando i titoli ricercati su riviste specializzate e non solo.