Spaccio manette

Beccato il delivery della droga dopo oltre 550 episodi di di spaccio

La banda, ben radicata nel Napoletano, vendeva droghe come se fosse una Startup dello spaccio: sconti ai clienti affezionati, piccolo sovrapprezzo in cambio della consegna diretta da un rider, schede telefoniche intestate a extracomunitari. L’efficienza non li ha tuttavia salvati dall’intervento delle forze dell’ordine.

Maddaloni – Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Maddaloni hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal GIP presso il Tribunale di santa Maria Capua Vetere con la quale, su richiesta di questa Procura, è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di sei indagati e quella dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di tre indagati. Contestualmente, è stato effettuato il sequestro preventivo dei beni degli indagati.

Carabinieri spaccio

Ai predetti, da ritenersi non colpevoli fino alla sentenza irrevocabile di condanna, sono stati contestati i delitti di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish marijuana e crack, commessi nei Comuni di Maddaloni , Santa Maria a Vico e Caserta.
L’indagine, coordinata da questa Procura della Repubblica e svolta dai citati militari dell’Arma di febbraio a novembre 2021, attraverso servizi di osservazione e controllo, intercettazioni telefoniche e ambientali, ha consentito di accertare l’esistenza di un gruppo di persone che, proprio, aveva avviato una intensa attività di spaccio.

Lo stupefacente era acquistato nell’hinterland napoletano e, come emerso dalle indagini, ai clienti abituali era praticato uno sconto.. Nelle conversazioni intercettate la merce era definita con parole di uso comune:
borsa“, “chiave“, “fotocopia“, “benzina“, “macchina grande“, “macchina piccola“.

Il sodalizio disponeva di un numero elevato di telefoni cellulari e di molteplici schede telefoniche, intestate per lo più a cittadini extracomunitari. Per comunicare tra loro utilizzavano per lo più applicazioni
messaggistiche istantanee quali WhatsApp e Telegram.

Era prevista anche la possibilità di ricevere lo stupefacente direttamente a casa. Per la “consegna a domicilio” era stato stabilito il sovrapprezzo di 5 €.

Nel corso dell’intera attività sono stati accertati oltre 550 episodi di spaccio.

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