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Basilicata: vittoria Bardi, “campo larghissimo può essere un modello anche per Roma”

Il centrodestra esulta, Fdi è stato il partito più votato. Flop Pd-M5s e Calenda mette la bandierina: “Il voto di Azione determinante”.

Potenza –  Il “campo larghissimo” lucano può essere un modello anche a Roma? “Io penso di sì. Almeno sui punti su cui si possono trovare le convergenze. Se si condividono alcuni obiettivi da realizzare, e ci si trova d’accordo sui programmi per riuscirci, com’è avvenuto qui in Basilicata, ciò che conta non è tanto il modello, ma il bene che ciascuno vuole al proprio territorio e al proprio Paese”. Sono le parole dell’ex generale della Guardia di Finanza, 72 anni, ancora governatore della Basilicata, Vito Bardi. Che commenta così la sua vittoria, una vittoria dedicata “alla moglie e a tutti i lucani: siamo fianco a fianco da sempre, e anche in queste settimane è stata straordinaria”.

La premier Meloni e Vito Bardi

La vittoria e la riconferma “me l’aspettavo – dice – soprattutto vedendo l’entusiasmo crescente degli ultimi giorni. Non credevo sarebbe stata una vittoria così netta, ma credo sia una risposta importante dei lucani rispetto a un’azione che non comincia domani, ma è già avviata”. Il centrodestra è in trionfo, con Fratelli d’Italia in cima alle preferenze dei lucani con il 17,39%. Forza Italia supera e di molto, con il 13,01%, la Lega che si ferma al 7,81%. Il partito di Salvini è quasi testa a testa con Azione di Carlo Calenda che ottiene il 7,51%. Bene anche Italia Viva con Orgoglio lucano (7,03%). Segue Unione di centro-Democrazia cristiana-popolari uniti con il 2,54%.

A proposito di Calenda, il leader di Azione dice che il consenso del suo partito è stato decisivo per la vittoria. “Complimenti ad Azione e Marcello Pittella che in Basilicata hanno preso il 7,5 per cento dei voti arrivando testa a testa con la Lega e il M5s”, scrive su X complimentandosi con Bardi, e ricorda che su Azione Conte aveva messo un veto alla partecipazione alla coalizione di centrosinistra. Vigileremo affinché le nostre priorità, a partire dalla sanità, diventino quelle del governo regionale”.

Carlo Calenda, leader di Azione

Calenda aggiunge che due lezioni si possono trarre da queste elezioni. La prima, “se Schlein continua ad andare dietro a Conte, ai suoi veti e alle sue proposte populiste (vedi chiusura della produzione di petrolio in Basilicata e più sussidi per tutti) la sinistra si schianterà definitivamente”. La seconda, “se la destra presenta candidati europeisti e liberali e non i TRUX di turno, riesce ad aggregare il voto moderato. E poi su tutto va ricordato il disastro dell’astensione che colpisce tutte le competizioni elettorali ma soprattutto le regionali. Gli elettori sono stanchi di sentir parlare solo di destra e sinistra; fascisti e comunisti e di quotidiane inutili polemiche su fatti di cronaca che nulla c’entrano con la Politica”, conclude.

La Lega, che è stata di nuovo doppiata nei consensi da Forza Italia non si sofferma sulla “perdita di peso politico” all’interno della coalizione di centrodestra, ma sul fatto di aver superato Azione e M5S: “Grazie ai più di 20mila elettori che in Basilicata hanno scelto la Lega – scrive il Carroccio in una nota -, che supera Movimento 5 Stelle e Calenda. Il centrodestra unito continua a vincere, con più di 14 punti di vantaggio. Avanti così!”. A mostrare i “muscoli” di Fi ci pensa su facebook Elisabetta Casellati, ministra per le riforme.

“Forza Italia ha chiamato – scrive l’esponente azzurra – e i lucani hanno risposto con entusiasmo. In Basilicata ha vinto Bardi, ottenendo ancora una volta la fiducia che merita e che io personalmente ho sempre riposto in lui. Da segretario regionale sono orgogliosa di questo risultato. Abbiamo espresso il candidato giusto, e ricostruito il partito portandolo dal 9% a circa il 13%, passando da 400 a 1800 tessere in 1 anno. Tutto questo è stato possibile grazie a un grande lavoro quotidiano che abbiamo profuso sul territorio, sempre attenti al confronto con la gente”.

Elisabetta Casellati e Vito Bardi

Sul fronte del centrosinistra, il Pd risulta comunque il secondo partito della Basilicata con il 13,87%, seguito a stretto giro da Basilicata Casa Comune di Angelo Chiorazzo con l’11,18%. Chiorazzo viene incoronato Mister preferenze con 7.284 voti, seguito da Marcello Pittella di Azione che si aggiudica 7.157 preferenze. Male il M5S che si ferma al 7,66%. Avs-Psi-La Basilicata possibile ottiene il 5,79% e Basilicata Unita il 2,86%. Parla invece di “disastro Pd-M5S” Riccardo Magi. ”Quello del centrosinistra in Basilicata – sottolinea il segretario di +Europa – è stato un percorso costellato da errori e problemi: si pensi solo che fino a pochi giorni prima del deposito delle liste non si sapeva quale fosse il candidato del centrosinistra sfidante il presidente uscente. Poi ci sono stati i veti del M5S alle forze dell’area riformista e riformatrice”.

E ancora Magi: “non traggo conclusioni affrettate dalle regionali, non l’ho fatto per la Sardegna, non lo faccio per la Basilicata. Ma è indubbio che si è trattato di un pasticcio, un disastro di Pd e M5s. Tutto questo a fronte di risultati che non premiano i grillini. Nonostante questo, a Conte viene riconosciuto un peso politico nel determinare le scelte strategiche assolutamente sproporzionato al peso del consenso che ha, oltre ad avere posizioni non condivisibili in tema di politiche internazionali e di giustizialismo, e con accenti sempre più marcati via via che si avvicina il voto europeo. Per noi è inaccettabile”.

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