Arrestato dalla polizia di Stato Luigi Antonio Pennelli, 23 anni, considerato il comandante della cellula italiana dell’organizzazione terroristica statunitense “The Base”. Nelle armi in suo possesso sarebbero stati incisi i nomi degli attentatori suprematisti bianchi Traini, Breivik e Tarrantil.
Bari – Arrestato dai poliziotti della questura Luigi Antonio Pennelli, accusato di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. L’indagine avviata dalla Digos, in collaborazione con il Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo della Direzione centrale della polizia di prevenzione, ha messo in luce l’attività del giovane attraverso il monitoraggio di ambienti virtuali suprematisti e di estrema destra collegati al canale social “Sieg Heil”, dove l’indagato promuoveva contenuti antisemiti, misogini e di matrice neonazista.
Gli ulteriori sviluppi investigativi, le intercettazioni ambientali e l’analisi dei dispositivi elettronici in uso al giovane, sequestrati nel corso della perquisizione domiciliare, hanno consentito di documentare l’appartenenza del ragazzo all’organizzazione terroristica suprematista statunitense “The Base”. Sono stati inoltre raccolti elementi legati alla volontà del giovane di procurarsi armi e alla capacità di costruirne realizzandoli attraverso l’acquisto di una stampante 3D.
L’indagine ha svelato, inoltre, l’attività del leader della organizzazione terroristica a cui apparteneva l’indagato che, nel tempo, lo aveva indottrinato al fine di diffondere valori, schemi e obiettivi terroristici sul territorio nazionale.
È stato riscontrato che l’indagato, agendo in Italia come “Lone wolf”, era pronto al sacrificio estremo “a difesa della razza bianca”. Si presentava come unico referente del movimento sul territorio nazionale tanto da indurre gli aspiranti adepti a contattarlo come tale e aveva costruito la propria identità informatica come “Comandante della Base”, primo caso in Italia.
L’uomo diffondeva il materiale propagandistico del gruppo terroristico, rimodulandolo e traducendolo in lingua italiana e aveva creato un’entità composta da 3-4 membri, organizzandone l’attività sul Web e proponendosi in prima persona per l’esecuzione di azioni violente.
A conferma di queste intenzioni, durante la perquisizione gli investigatori hanno sequestrato armi sulle cui custodie vi erano riportate delle scritte e simboli dell’alfabeto runico e i nomi di noti suprematisti responsabili di attacchi terroristici.
Gli investigatori hanno immediatamente associato una similitudine tra il materiale ritrovato e quello utilizzato da Payton Gendron, statunitense di 18 anni, autore dell’attentato del maggio 2022 in cui ha assassinato dieci persone, ferendone tre sparando in pieno centro cittadino a Buffalo, negli Stati Uniti. Sulle armi utilizzate da Gendron nel video dell’attentato diffuso online, in diretta streaming, erano infatti riportate le stesse scritte e i simboli runici dell’ideologia di estrema destra riconducibili al giovane pugliese.