In manette l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e la moglie Maria Carmen Lorusso. Carcere anche per Tommy Parisi, figlio del boss di Japigia.
Bari – Maxi blitz anti-mafia tra Bari e provincia con più di mille operatori, tra donne e uomini della Polizia di Stato, impegnati stamani a dare esecuzione a decine di ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari e a ingenti sequestri di natura patrimoniale, nei confronti di 130 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsioni, porto e detenzioni di armi da sparo, illecita commercializzazione di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti, frode in competizioni sportive, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.
Per 110 degli indagati è stato disposto il carcere (poco più di 30, tra cui il boss Savinuccio Parisi, erano già detenuti), per 25 i domiciliari, per due misure interdittive. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip Alfredo Ferraro. Tra queste, il carcere è stato disposto per Tommy Parisi, figlio del boss di Japigia Savinuccio e noto cantante neomelodico, già condannato in primo grado a otto anni per associazione mafiosa, Ma anche per l’avvocato Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale. Mentre ai domiciliari sono finiti la moglie di quest’ultimo, Maria Carmen Lorusso, consigliera comunale della lista “Di Rella sindaco” poi passata alla maggioranza che sostiene il sindaco Antonio Decaro. Per loro l’accusa è di scambio elettorale politico-mafioso che ha coinvolto membri dei clan Parisi-Palermiti, Strisciuglio e Montani di Bari, che sarebbero stati contattati direttamente da Olivieri per permettere l’elezione della moglie al Consiglio comunale di Bari nel 2019. In manette anche il padre di lei, Vito Lorusso, oncologo già arrestato nel luglio scorso, dopo essere stato sorpreso a intascare una tangente da una paziente. Agli indagati sono stati sequestrati beni per complessivi 20 milioni di euro.
«Questa operazione – ha detto il procuratore di Bari, Roberto Rossi – è significativa per la vita democratica del Paese, che è libero se i cittadini possono esprimersi senza condizionamenti». L’indagine, come scrivono gli inquirenti in un comunicato, «ha documentato l’operatività e pericolosità dell’organizzazione mafiosa ed ha consentito anche di registrare la celebrazione di cerimonie di affiliazione secondo il rituale di origine ‘ndranghetista, la consumazione di estorsioni, la ingente disponibilità di armi pronte all’uso, ma – continua il comunicato – anche l’ingerenza del sodalizio in diversi settori della vita sociale, amministrativa ed imprenditoriale del territorio, comprese pesanti interferenze nei confronti di alcune società sportive, tanto da alterare gli esiti di due incontri di calcio dei campionati di Promozione e di Eccellenza, nelle stagioni 2017/2018». Le partite riguarderebbero due incontri disputati tra le squadre baresi di Corato e Altamura.